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| ANALISI

Serie A, un via vai di allenatori: le panchine che scottano

In Serie A potrebbe esserci un lungo via vai di allenatori, anche con molte sorprese: ecco la situazione delle panchine più bollenti del campionato

L’estate che sta arrivando potrebbe portare una rivoluzione in Serie A. Se di solito sono i calciatori a dare vita a un effetto domino di trasferimenti, quest’anno potrebbe essere il turno degli allenatori. Tra cicli arrivati alla conclusione, altri iniziati con il piede o con il tecnico sbagliato e occasioni per il grande salto in un club più blasonato, si prospetta un’estate movimentata e ricca di novità. Un’estate che a modo suo potrebbe portare anche a una piccola rivoluzione del calcio italiano qualora anche le squadre di maggiore caratura dovessero decidere di ripartire con nomi nuovi in panchina, mettendosi alle spalle quanto fatto anche in passato.

La Roma, Ranieri non lascia indizi: Klopp sì, Klopp no!? Occhio a Farioli…

I giallorossi sono certi di dover salutare Claudio Ranieri. Allo Stadio Olimpico di Torino l’allenatore di Testaccio dirigerà per l’ultima volta la panchina giallorossa, poi cambierà vesti indossando quelle del dirigente. Vesti che, però, in qualche modo ha già provato nell’arco di questa stagione quando, incaricato dai Friedkin, ha dato il via alla ricerca del suo sostituto. Per mesi la Roma non ha lasciato trapelare nulla, facendo uscire spifferi che spesso hanno indirizzato tutto verso strade sbagliate. Nelle ultime ore la notizia del ‘sì’ di Klopp ha fatto impazzire il popolo romanista, prima della smentita del suo agente Marc Kosicke. Ancora una volta una pista fuorviante che potrebbe aver spostato l’attenzione proprio nel giorno delle dimissioni di Farioli dall’Ajax. Il tecnico italiano piace tantissimo a Ghisolfi, che lo aveva già portato a Nizza nel 2023. Lo ha sicuramente proposto a Ranieri, un po’ più scettico rispetto al diesse, ma che potrebbe comunque aver visto in lui delle qualità ‘dezerbiane’ che possono fare al caso della Roma.

Juve, la Champions non basta: Tudor il Caronte del calcio italiano

Una vita da traghettatore. Lo ha sempre fatto Igor Tudor: alla Lazio nell’ultima esperienza prima della Juve, ma ancor prima con Hellas Verona e Udinese. In Italia il tecnico croato è visto come l’uomo incaricato di salvare le stagioni complicate e, nonostante abbia sempre o quasi sempre raggiunto il proprio obiettivo, non viene mai riconfermato. C’era andato vicino con i biancocelesti prima di chiedere di smantellare la rosa. Con la Juve non farà lo stesso, perché probabilmente non ci sarà neanche la possibilità di sedersi a tavolino. Tudor vincendo contro il Venezia garantirebbe la Champions League alla società, poi tanti ringraziamenti e tanti cari saluti. L’intenzione da Torino è di aprire un nuovo ciclo con un allenatore che possa riportare la Vecchia Signora sul tetto d’Italia. Conte? Sarebbe il nome perfetto.

Napoli, Conte deve decidersi: ne vale il rispetto della piazza

Lo Scudetto è a meno di un passo. Servirà una vittoria contro il Cagliari, poi i festeggiamenti, le celebrazioni prima del sopraggiungere di una nuova ansia: il futuro di Antonio Conte. Più volte il condottiero ha parlato del suo futuro, spiegando l’incertezza di restare nel capoluogo campano e le voci che parlando di un suo ritorno alla Juve preoccupano i tifosi napoletani. Lo farà? Ancora non lo sappiamo, forse non lo sa neanche Conte che a breve dovrà prendere una decisione una volta per tutte: per sé stesso, ma anche per Napoli.

Inter, Inzaghi non è in discussione: ma quelle offerte…

L’Inter non mette in discussione la panchina di Simone Inzaghi. Nei sei anni in nerazzurro il tecnico piacentino ha portato 7 trofei (3 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane, 1 Scudetto) e due finali di Champions League, l’ultima ancora da giocare. Traguardi che a Milano non vedevano da tempo e che solo l’ex Lazio poteva essere in grado di realizzare. Metterlo in discussione sarebbe quindi follia autentica e, infatti, nessuno lo fa. Ma allora, perché ci sono dubbi sul suo futuro? Per il motivo opposto. La sua bravura non è passata inosservata all’estero, al punto che club come il Chelsea, il Manchester United e il Tottenham sarebbero pronti a farsi sotto per portarlo in Premier League. A questi si aggiungerebbe anche l’Al Hilal, dove gioca il suo ex centrocampista Milinkovic-Savic, pronto a un’offerta faraonica per convincerlo. L’ultima parola starà ovviamente a Inzaghi, non che l’Inter lo lascia andare facilmente.

Milan, Conceicao (non) è stato un piacere: un trofeo non basta

Non è sufficiente vincere la Supercoppa Italiana, serve molto di più. La stagione del Milan è pessima e forse si sarebbe potuta salvare solo con la vittoria della Coppa Italia che avrebbe garantito anche l’accesso in Europa League. Scivolato in fondo in campionato Sergio Conceicao ha capito dopo la sconfitta contro la Roma che la cosa più saggia, in questo momento, è quella di svuotare l’armadietto di Milanello, in modo da portarsi avanti con il lavoro. A fine stagione le strade si separeranno, non potrebbe essere altrimenti, motivo per cui da Casa Milan si sono già messi alla ricerca del nuovo allenatore, anche senza direttore sportivo. Massimiliano Allegri era un nome, bisogna valutarne la fattibilità, ma la vera occasione si chiama Maurizio Sarri, già vicino a settembre quando Fonseca era vicino all’esonero. Con il tecnico toscano il Milan ha già iniziato a trattare, è un nome molto caldo.

Lazio, veramente si mette in discussione Baroni?

Mettere in discussione Baroni sfiora la follia, per lo meno se lo dovesse fare la dirigenza della Lazio. I tifosi, d’altronde, son liberi di pensare tutto quel che vogliono. È lecito, è il loro ‘mestiere’, ma la società deve avere cognizione di causa. La rosa della Lazio era tra quelle meno pronte per una corsa europea, Baroni l’ha trasformata portandola a 65 punti – quattro in più dello scorso anno – e in sesta posizione – una in più dell’anno scorso – con l’unica sfortuna che ha voluto che quest’anno, per la prima volta, la sesta posizione valesse la Conference League. Ovviamente manca ancora una giornata, la Lazio potrebbe ancora risalire se dovessero esserci degli scivoloni di Roma e/o Juve, ma il giudizio su Baroni dovrebbe restare positivo in ogni caso. Invece, le ultime voci preoccupano sul suo futuro. Da Formello non viene fatta chiarezza e il pensiero che possano separarsi le strade è motivo di preoccupazione.

Atalanta, Gasp tra addio e rinnovo: bipolarismo bergamasco

Gasp, ci sta bene tutto: però deciditi. A gennaio la sfuriata e la notizia che a fine stagione o a fine contratto avrebbe lasciato l’Atalanta. Da qui i contatti con la Roma per un possibile trasferimento nella Capitale, prima di rifiutare l’offerta perché troppo distanti a livello di pianificazione della squadra del domani. Non escludendo che le parti possano avere nuovi contatti – nonostante gli striscioni dei tifosi romanisti che gli intimavano di star lontano dalla Capitale -, la notizia delle ultime ore è l’offerta dell’Atalanta per Gasperini per il prolungamento del contratto dal 2026 al 2027. Un’offerta sulla quale il tecnico starebbe riflettendo, lo stesso che fino a qualche settimana fa era convinto di voltar le spalle alla Dea e lasciarla nel passato, in uno stupendo passato.

Fiorentina, Palladino rinnova e rischia: poca chiarezza da Firenze

Raffaele, ti offriamo il rinnovo del contratto, metti una firma qui”. Parlava così la dirigenza della Fiorentina a Palladino appena prima del ritorno della semifinale di Conference League contro il Betis Siviglia. Ma anche prima di un incredibile ripensamento. Di solito i rinnovi sono garanzia di permanenza, ecco a Firenze probabilmente li intendono in modo diverso. Sì, perché nonostante ci sia un contratto firmato, la stagione negativa della Viola potrebbe portare Palladino lontano dalla Fiorentina. Ora, non è chiaro il perché gli sia stato offerto così anticipatamente il rinnovo, quel che è chiaro è che, quando è stata presa questa decisione, era nota la possibilità che le cose potessero andare storte. O, almeno, era chiara per tutti noi…

Como, Fabregas riflettici bene: c’è ancora bisogno di te

Quel ramo del Lago di Como…” che Cesc Fabregas non può proprio abbandonare. Per quanto le offerte del Bayer Leverkusen e della Roma siano allettanti, per quanto lui sia probabilmente pronto per il grande salto: il progetto lariano lo vede ancora protagonista, lo vede al centro di quello che potrebbe essere un cammino storico. La decima posizione di quest’anno ha gettato i presupposti per qualcosa di grande, gli investimenti della società serviranno per raggiungere vette importanti ma in panchina c’è bisogno di chi ha dato un’identità fantastica e vincente a una squadra come il Como. Se oggi le ambizioni sono enormi, se l’asticella si è alzate molto merito se lo prende anche quello stesso Fabregas che rifletto sul futuro, ma che ha la scelta migliore sotto gli occhi…

Niccolò Di Leo