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| LE STELLE

Sinner preoccupa: qualcosa si è rotto dopo Parigi?

Il ko con Bublik a Halle e le parole pronunciate dall’azzurro in conferenza stampa fanno scattare l’allarme in vista di Wimbledon.

Non si può vincere sempre nello sport e Jannik Sinner ci aveva viziati fin troppo bene nell’ultimo anno e mezzo, accumulando successi su successi, tuttavia fa comunque scalpore la sconfitta rimediata al 2° turno del torneo ATP 500 di Halle per mano del kazako Alexander Bublik con il punteggio di 3-6 6-3 6-4.

Sinner stanco e con la mente a Parigi

Non è un disonore perdere con un giocatore talentuoso come il nativo di Gatcina che, per giunta, esprime il suo miglior tennis sull’erba, però destano preoccupazione le parole pronunciate dal nativo di San Candido in conferenza stampa in cui mette in relazione quanto accaduto a Parigi con il rendimento messo in mostra in Germania: “La verità è che, dopo la sconfitta di Parigi, non è stato facile competere qui. Credo che sia ora di prendermi una pausa. Voglio recuperare mentalmente e fisicamente. Ho bisogno di qualche tempo per questo e penso che una pausa mi farà bene”.

Che Jannik vedremo a Wimbledon?

Sfumato il sogno di realizzare il Grande Slam in questa stagione a causa di quella maledetta finale del Roland Garros persa con Carlos Alcaraz dopo aver sciupato tre match-point nel 4° set, la speranza è che i prossimi giorni di riposo ricarichino il nostro connazionale in vista dell’appuntamento di Wimbledon, in partenza lunedì 30 giugno, a cui Jannik ha dichiarato di tenere in modo particolare dopo la sconfitta rimediata con Daniil Medvedev nell’ultima edizione in cui aveva accusato un problema di salute durante la sfida con il russo.

La nostra sensazione è che un campione del calibro di Sinner disputerà lo Slam londinese con un’altra motivazione rispetto al torneo di Halle, motivo per cui siamo convinti che sarà tra i favoriti per il successo finale insieme al suo grande rivale Alcaraz con la prospettiva di prendersi una rivincita nei confronti dell’iberico dopo cinque confronti diretti persi consecutivamente.

Filippo Re