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8 minuti di delinquenza di Felipe Melo (VIDEO)


In Italia le sue gesta sono ormai note a tutti. Qui ha giocato con le maglie di Fiorentina, Juventus e Inter, totalizzando più di 150 presenze ma soprattutto un’infinità di cartellini, che lo hanno fatto passare alla storia come uno dei giocatori in assoluto più fallosi e violenti del nostro campionato.

Oggi Felipe Melo vive una seconda giovinezza in Brasile con la maglia della Fluminense, squadra con la quale ha da poco conquistato sia la Coppa Libertadores (la prima della storia del club) sia il campionato. Un double niente male per i brasiliani, che si aggiunge a una bacheca già foltissima di trofei e che potrebbe migliorare ulteriormente con il Mondiale per Club ormai alle porte, al quale il club di Rio de Janeiro prenderà parte insieme alle altre migliori squadre di ogni confederazione.

Quello che un po’ tutti si chiedono però è: Felipe Melo sarà migliorato un pochettino da quando ha lasciato l’Italia, o è lo stesso identico giocatore che faceva risse con chiunque, sfidava gli avversari, li istigava per poi litigarci? Il Brasile lo avrà in qualche modo cambiato?

La risposta è chiaramente una: no. Dal suo arrivo in Sud America, prima con la maglia del Palmeiras e poi con quella della Fluminense, Melo ha continuato ad accumulare espulsioni, risse e provocazioni, finendo spesso nell’occhio del ciclone. Giusto qualche giorno fa, ha preso per il collo Luis Suarez durante la sfida contro il Gremio.

Solo nel 2023, vanta 15 gialli e 2 rossi in 37 partite giocate. La particolarità di Melo è davvero una sola: ci mette un sacco di cattiveria. Non è solo molto fisico o distratto, cerca volontariamente lo scontro.

E allora, visto che a breve lo vedremo in campo e che tra qualche giorno potrebbe giocarsi una finale sfidando il City di Guardiola, perché non gustarsi a pieno le sue migliori “giocate�

I giocatori che sfideranno la Fluminense al Mondiale per Club sono avvisato: per superare i brasiliani ci vogliono due piani partita, uno per segnare più gol degli avversari e uno per non far incazzare Felipe Melo.