Analisi 16 febbraio

Accordo Sinner-WADA: perché è una vittoria per Jannik

La sospensione di tre mesi presenta una marea di lati positivi per il numero uno al mondo
Filippo Re

La sospensione di tre mesi presenta una marea di lati positivi per il numero uno al mondo.

L’accordo raggiunto tra Jannik Sinner e la WADA prevede tre mesi di squalifica per il nativo di San Candido che rimarrà lontano dai campi dal 9 febbraio al 4 maggio, tuttavia ci sono tantissimi vantaggi per l’azzurro nell’aver accettato la proposta dell’Agenzia mondiale antidoping.

Di seguito, li analizziamo nel dettaglio.

Tornei minori

Il campione altoatesino dovrà saltare gli appuntamenti di Doha, Indian Wells, Miami, Montecarlo, Monaco di Baviera e Madrid, finendo di scontare la sospensione in tempo per partecipare agli Internazionali d’Italia di Roma, motivo per cui Jannik non sarà costretto a rinunciare ad alcun appuntamento dello Slam.

I trofei vinti non si toccano

Quando l’azzurro è risultato positivo per la prima volta al controllo antidoping nel corso del Masters 1000 di Indian Wells occupava la quarta posizione nel ranking mondiale e aveva in bacheca un solo titolo dello Slam (Australian Open 2024), mentre ora si approccia al periodo di squalifica da n. 1 incontrastato nella classifica ATP e con altri due Major vinti nel frattempo agli US Open nella scorsa stagione e sempre a Melbourne quest’anno; tutto quello che Jannik è riuscito a conquistare dopo la positività al Clostebol non è messo in discussione dall’accordo e rimarrà nel suo palmares.

Il n. 1 in classifica non è in serio pericolo

A causa della sospensione di tre mesi concordata con la WADA, il nativo di San Candido vedrà uscire dalla propria classifica i 1.000 punti conquistati a Miami, i 400 di Montecarlo e i 200 di Madrid, motivo per cui quando inizierà il Masters 1000 di Roma avrà, esattamente, 9.730 punti nel ranking ATP, 1.595 in più rispetto a quelli che conta ora Alexander Zverev (8.135) e 2.320 punti in più rispetto a quelli che ha in classifica Carlos Alcaraz (7.410); un distacco sostanzialmente impossibile da colmare per i suoi avversari nell’arco di appena tre mesi con il tedesco che dovrebbe conquistare 2.546 punti prima di Roma, mentre lo spagnolo avrebbe bisogno di ben 3.721 punti in questo breve arco di tempo.

Fine della storia

In ultimo, ma non meno importante, dal 5 maggio Sinner sarà completamente fuori da questa vicenda e potrà esclusivamente concentrarsi sul tennis giocato, non pensando mai più al caso di doping che l’ha visto protagonista per circa un anno.

Filippo Re

Potrebbe interessarti

Analisi
Coppa Davis 2025: focus sulle avversarie dell’Italia a Bologna
L’Italia di Jannik Sinner sogna di aggiudicarsi l’Insalatiera per il terzo anno di fila
Analisi
Club più ricchi con i Mondiali 2026: la FIFA distribuirà 300 milioni di euro
Tutte le società che metteranno a disposizione i propri calciatori per il torneo iridato riceveranno una cospicua somma di denaro 
Analisi
Inizia la Champions League: favorite, stelle e outsider
Cosa aspettarsi dalla nuova edizione della Champions League? La guida completa 
United Cup, 3 gennaio: preview Sonego-Mannarino
Analisi
ATP Chengdu 2025, 1° turno: preview Sonego-J.M.Cerundolo
L’argentino è reduce dall’affermazione nel challenger di Guangzhou
Analisi
Champions League: quando il Villarreal arrivò per la prima volta in semifinale
Come tre anni fa, anche nel 2006 il Submarino Amarillo si fermò a un passo dall'atto conclusivo.
Analisi
ATP Hangzhou 2025, 1° turno: preview Kovacevic-Nardi
Il marchigiano si è aggiudicato l’unico confronto diretto tra i due giocatori
Analisi
Mondiali Filippine 2025: preview Italia-Belgio
Appaiate in vetta alla pool F, le squadre di De Giorgi e Zanini hanno cominciato bene la rassegna iridata
Analisi
ATP Hangzhou 2025, 1° turno qualificazioni: preview Zeppieri-Draxl
Dopo sei vittorie di fila la striscia positiva dell’azzurro si è fermata a Guangzhou
Analisi
ATP Hangzhou 2025, 1° turno: preview Cazaux-Arnaldi
Fresco di fidanzamento con Mia Savio il ligure se la vedrà con il francese all'esordio in Cina
Analisi
Fiorentina, Pioli non accende Kean e Dzeko: l’attacco resta un rebus
La Fiorentina di Pioli, nonostante attaccanti di grande livello come Kean, Dzeko e Piccoli, appare sterile e con poche soluzioni in avanti