Bayern campione, da Kompany a Kane: un trionfo meritato
Il Meisterschale è tornato in Baviera dopo il titolo conquistato l’anno scorso dal Bayer Leverkusen

Il Meisterschale torna nelle mani del Bayern Monaco. Dopo il trionfo del Bayer Leverkusen nella passata stagione, il club bavarese si riprende lo scettro e torna ad essere campione di Germania: è il 34° titolo di Bundesliga nella sua storia. La vittoria matematica è arrivata a due giornate dalla fine del campionato grazie al pareggio del Bayer Leverkusen in casa del Friburgo: le ‘aspirine’, seconde in classifica, salgono infatti a meno otto dalla vetta e non possono più raggiungere il Bayern.
La scelta di Kompany
Il trionfo dei bavaresi nasce da una scelta coraggiosa che risale allo scorso maggio, quando hanno scommesso su Vincent Kompany come erede di Thomas Tuchel, che aveva concluso la stagione a mani vuote. Kompany è arrivato in Baviera tra tanto scetticismo dei tifosi e degli addetti ai lavori: il tecnico, infatti, aveva raccolto solo 24 punti nella sua prima stagione da allenatore in Premier League sulla panchina del Burnley, che aveva riportato l’anno prima dalla Championship alla massima serie inglese dopo le esperienze all’Anderlecht.
Numeri super
Una scommessa azzardata ma risultata vincente. Pochi intoppi nella cavalcata in testa alla classifica della Bundesliga e numeri impressionanti: miglior attacco (93 gol fatti) e miglior difesa (solo 32 reti subite) in 32 gare, con 23 vittorie, 7 pareggi e appena 2 sconfitte. Insomma, un dominio senza discussioni.
Rosa di fenomeni, primo titolo per Kane
Kompany è riuscito a gestire benissimo una rosa ricca di campioni, caratterizzata da un mix tra la vecchia guardia (come Neuer, Kimmich e Muller) e i nuovi arrivi, mixando il tutto con la qualità dei soliti Gnabry, Sané, Coman, Musiala, Kane e gli altri. Proprio il bomber inglese, arrivato nell’estate 2023, è stato protagonista di una grande stagione, realizzando 24 gol in 29 partite, e finalmente è riuscito a vincere il suo primo titolo in carriera, rompendo una ‘maledizione’ e sbarazzandosi dell’etichetta di perdente.
Luigi Trapani Lombardo