Calciomercato, chi ha speso meno: c’è il Lecce sul podio
Il Lecce di Eusebio Di Francesco è tra le squadre che ha speso meno finora. La meno spendacciona, però, arriva dalla Premier League

Il calciomercato non è fatto solo di spese folli e club che corrono ad accaparrarsi campioni, C’è anche chi, per esempio, decide (o al più è costretto) di essere più oculato e attento per mantenere i propri conti più in ordine possibile. O anche semplicemente per premiare gruppi solidi e sani, che funzionano a prescindere da nuovi innesti. Per un’Europa che in certi casi investe ingenti somme di denaro, ce n’è un’altra che ragiona da formichina e lavora con poche risorse. E un esempio virtuoso in questo senso arriva proprio dalla Serie A.
Movimenti limitati
Nonostante l’arrivo in panchina di Eusebio Di Francesco, il Lecce non ha infatti cambiato il proprio modus operandi sul mercato. I giallorossi, stando ai dati Transfermarkt, sono infatti il terzo club meno spendaccione dei cinque principali campionati europei con appena tre milioni di euro spesi, al pari del Monaco e alle spalle soltanto di Crystal Palace (2.3) e Levante (2.5). In Salento sono infatti arrivati per un milione ciascuno i terzini Kouassi e Ndaba, oltre al difensore centrale Matias Perez per puntellare a dovere il reparto arretrato. In attacco, invece, due prestiti di spessore: dalla Fiorentina ecco Sottil per mezzo milione, mentre dal Milan c’è l’enfant prodige Camarda. Il tutto è stato ampiamente finanziato dalla sola cessione dell’ex capitano Baschirotto alla Cremonese.
Ottima compagnia
Fa specie che in questa classifica in testa ci sia il Crystal Palace, squadra di Premier reduce dai successi in FA Cup e Community Shield. Per ora il club londinese non ha peraltro ceduto i migliori, ma la situazione (Guehi piace al Liverpool, Eze interessa al Tottenham) potrebbe cambiare e spingere le Eagles ad entrare nel mercato a gamba tesa, così come lo stesso Lecce se dovessero arrivare assalti per Krstovic. Sotto ai salentini ci sono poi Rayo Vallecano, Auxerre, Oviedo, Elche, Alaves e Nantes. Tante in particolare le squadre di Liga spagnola, costrette a un rigido regime di austerity dal salary cap imposto dal regolamento della lega.
Iacopo Erba