Calhanoglu, ultimatum al Galatasaray. E spunta l’Al Hilal
Calhanoglu apre ancora al Galatasaray, ma serve fare in fretta. L’Al Hilal, intanto, lo tenta con un’offerta monstre da 20 milioni a stagione

Hakan Calhanoglu ha deciso di rompere gli indugi: il centrocampista turco ha apertamente dichiarato che il suo futuro potrebbe allontanarsi dall’Inter e avvicinarsi al club del suo cuore, il Galatasaray. Le sue parole, riportate dal quotidiano turco Milliyet, non lasciano spazio a interpretazioni: “Ora o mai più… Se non mi trasferisco quest’estate al Galatasaray, poi sarà molto difficile”. Un messaggio chiaro, quasi un appello, che conferma quanto il legame con Istanbul sia ancora vivo, nonostante i successi in nerazzurro.
Ciclo finito
Queste dichiarazioni arrivano in un momento delicato per l’Inter, con lo stesso Giuseppe Marotta che ha lasciato intendere come nulla sia immutabile facendo proprio il nome del centrocampista turco dopo le dure esternazioni di Lautaro Martinez a margine dell’eliminazione dal Mondiale per Club. Calhanoglu, dopo tre stagioni a San Siro, sente che la sua esperienza all’Inter stia volgendo al termine e la destinazione ideale, per lui, sarebbe tornare in patria.
Tra casa e Arabia
La posizione dell’Inter è chiara: serviranno almeno 30 milioni di euro per lasciar partire il numero 20. Una cifra che il Galatasaray, ad oggi, non è ancora riuscito ad avvicinare anche perché impegnato su altri fronti, in particolare la complicata trattativa per provare a trattenere il centravanti Victor Osimhen. Nel frattempo, a scompaginare le carte è arrivata una proposta economicamente irrinunciabile da parte dell’Al Hilal. Il club saudita ha offerto a Calhanoglu un contratto da 20 milioni di euro netti a stagione per tre anni, con la possibilità di restare altri tre anni nello staff tecnico. Un’offerta che cambia gli equilibri e potrebbe far vacillare anche il forte attaccamento del giocatore alla maglia giallorossa. Il futuro di Calhanoglu si scrive adesso, tra il richiamo di casa e l’irresistibile fascino dei petroldollari.
Iacopo Erba