Come cambia il Napoli con Hojlund? Conte ha un jolly
keyboard_arrow_left Indietro
| ANALISI

Come cambia il Napoli con Hojlund? Conte ha un jolly

Arriva il nuovo attaccante per Conte, che intanto pensa a una soluzione alternativa a sorpresa per il suo Napoli

Fase critica alle spalle, almeno sulla carta. Il Napoli ha superato l’agosto senza attaccante, sul gong della chiusura del mercato è arrivato Hojlund a rinforzare il reparto. Il solo Lucca non può bastare, lo ha dimostrato una gara improvvisamente più complicata del previsto come quella col Cagliari, vinta all’ultimo secondo grazie alla zampata di Anguissa. Senza Lukaku la squadra di Conte ha perso tanto, poco importa il super mercato fatto da Manna e De Laurentiis. Ma il tecnico dei partenopei spera di ritrovare almeno una parte di quanto perso con il danese, anche a costo di inventare nuove soluzioni. 

Lucca e Hojlund

Il Napoli punta su Lucca, lo ha dimostrato con un investimento importante. Ma l’ex calciatore dell’Udinese deve ancora essere sgrezzato e perché ciò avvenga c’è bisogno di dargli più tempo e meno responsabilità. Per questo il titolare sarà Hojlund, che per caratteristiche è però ben diverso da Lukaku. E dovrà cambiare di conseguenza anche il gioco della squadra di Conte, spesso alla ricerca di un gioco aereo che non è esattamente il pezzo forte del danese.

Fattore de Bruyne

L’esempio migliore del nuovo Napoli è rappresentato dai compiti svolti durante l’arco di una partita da Kevin de Bruyne. A volte regista basso, altre mezzala. Altre ancora trequartista. L’ex Manchester City non vuole dare punti di riferimento, come il resto del centrocampo di Conte. Che però, portando tanti uomini sulla trequarti, tende a intasare gli spazi. Proprio da questo punto di vista assumono importanza i compiti di Hojlund, che dovrà essere bravo a strappare a destra, sinistra o al centro: ovunque, a patto di farsi trovare libero e aprire gli spazi. 

Jolly Conte

Attenzione poi alla possibile sorpresa di Conte. Da usare solo in alcune gare e forse addirittura solo in alcuni frangenti. Ma non è da escludere che il Napoli, prima o poi, possa anche schierarsi con un 4-3-3 guidato non da un centravanti da ma proprio da de Bruyne. In mediana i tre dello scorso anno, Anguissa-Lobotka-McTominay, due ali pronti a tagliare e il belga schierato al centro per smistare palloni con la spiccata intelligenza tattica messa in mostra negli anni di Premier. Con un duplice vantaggio: quello di dover coprire meno campo e, di conseguenza, sprecare meno dal punto di vista fisico. 

Claudio Ferrari