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| ANALISI

Chelsea, rivoluzione green: Maresca punta sugli Under 23

Il nuovo corso dei Blues guarda meno ai nomi e più al talento da far esplodere: tanti giovani per costruire le vittorie future

Al Chelsea si respira aria di rinnovamento. Dopo anni di spese folli, progetti interrotti e cambi in panchina, i Blues sembrano aver scelto finalmente una direzione chiara: costruire una squadra giovane, sostenibile e competitiva nel medio-lungo periodo. Il protagonista di questa nuova narrazione è Enzo Maresca, allenatore italiano pragmatico, metodico e con un’idea precisa di calcio che ha già portato i suoi frutti visto che gli inglesi hanno vinto l’ultima Conference League e hanno strappato il pass per la semifinale del Mondiale per Club contro i brasiliani del Fluminense.

I nuovi acquisti del Chelsea di Enzo Maresca

Il mercato estivo per la stagione 2025-26, infatti, è lo specchio del suo progetto: meno nomi da copertina, più talento da far esplodere. Iniziamo dagli acquisti principali: il nome più altisonante è quello di João Pedro, attaccante del Brighton, arrivato per circa 55 milioni di sterline. Non è il centravanti classico, ma un giocatore tecnico, mobile, ideale per il gioco posizionale che Maresca vuole sviluppare. Accanto a lui, ecco Liam Delap, un profilo completamente diverso: fisico, diretto, aggressivo. Due punte giovani, due stili diversi. Un’alternanza interessante, pensata per rendere l’attacco meno prevedibile. Il Chelsea non si è limitato a rinforzare solo il reparto offensivo. In difesa è arrivato infatti Mamadou Sarr, centrale dallo Strasburgo, mentre a centrocampo è stato acquistato dallo Sporting Lisbona il portoghese Dário Essugo, un mediano muscolare ma anche intelligente con il pallone tra i piedi. Investimenti che non fanno scalpore ma che parlano chiaro: si lavora per costruire una squadra solida, con fondamenta giovani e margine di crescita.

I simboli del nuovo Chelsea

E poi ci sono loro, i veri simboli del “nuovo Chelsea”: Jamie Gittens, ala mancina che ha impressionato in Bundesliga con il Borussia Dortmund, ed Estevão Willian, definito in Brasile “il nuovo Neymar”. Due scommesse costose, ma affascinanti. Il vero punto di forza di questo Chelsea, in definitiva, non è nei nomi, ma nella visione. Si punta forte sui giovani, non solo per motivi economici, ma anche tecnici. La squadra si è popolato di profili Under 23: non solo i già citati Estevão, Delap, Gittens e Sarr, ma anche ragazzi come Kendry Páez, talento ecuadoriano classe 2007, e Kian Best, terzino sinistro del 2005 che arriva dal Preston. Questi nomi non risolvono subito le partite, ma possono diventare colonne nei prossimi tre o quattro anni. È un’idea di calcio paziente, che richiede tempo. E qui sta il coraggio del club: dopo anni di scelte impulsive, si è deciso di costruire davvero.

Vincenzo Lo Presti