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| ANALISI

Como, Fabregas sogna l’Europa con un mercato da big

Chiusa la passata stagione al decimo posto, i lariani hanno piazzato diversi colpi e ora non si pongono più limiti

Chi avrebbe mai immaginato che il Como potesse iniziare a sognare l’Europa? Dopo la promozione diretta in Serie A ottenuta nella stagione 2023-24, il club lariano non si è accontentato di una salvezza tranquilla: con ambizione, visione e una proprietà forte alle spalle, dopo aver chiuso al decimo posto il passato campionato ora guarda con determinazione verso un traguardo che ha il sapore della leggenda. Le coppe europee non sono più un tabù, ma un obiettivo dichiarato, anche se ancora lontano.

Il Como riparte da Fabregas e Nico Paz

Dietro il sogno europeo non c’è solo entusiasmo, ma una strategia chiara. I proprietari indonesiani, fin dal loro arrivo, hanno investito con intelligenza: infrastrutture, centro sportivo e soprattutto una dirigenza competente. L’arrivo in panchina di Cesc Fabregas – prima come traghettatore, poi come figura tecnica centrale – ha portato idee moderne, un gioco propositivo e una mentalità da grande squadra. La conferma dell’allenatore spagnolo, che ha detto no alle avance dell’Inter per rimanere al club lombardo, insieme alla permanenza in riva al Lago di Nico Paz, gioiello più splendente del diadema del Como, fanno immaginare a una stagione da assoluti protagonisti. A una rosa già molto competitiva, si sono aggiunti in questa finestra di mercato anche Martin Baturina e Jesus Rodriguez, insieme ai riscatti a titolo definitivo di Fellipe Jack e Alex Valle. Ma non è finita qui, perché il presidente Suwarso ha messo nel mirino anche Jayden Addai, Alvaro Morata e Nicolas Kuhn.

Como, un progetto internazionale

Lo ha ammesso anche Fabregas: questa sarà la stagione delle conferme. Visti gli acquisti già effettuati e quelli in via di definizione l’asticella si alzerà inevitabilmente. Proprietà indonesiana, allenatore spagnolo, una rosa multiculturale: il Como è un progetto internazionale, un esempio di come il calcio moderno possa diventare globalizzato senza perdere il legame con il territorio. Ed è forse proprio questa fusione tra locale e globale, tra romanticismo e ambizione, che rende il sogno europeo così affascinante. Per ora resta un sogno, ma il Como pensa in grande e vuole portare il Lago nel cuore dell’Europa.

Vincenzo Lo Presti