Il Lecce non sa più vincere: la salvezza si complica
A due turni dalla fine i salentini sono terzultimi a pari punti con l’Empoli e non vincono dal 3-1 al Tardini del 31 gennaio

A 180 minuti dal termine, può ancora succedere di tutto: dalla lotta scudetto alla salvezza, passando per l’Europa, niente è ancora deciso. L’unico verdetto certo della stagione 2024-25 è infatti la retrocessione del Monza di Alessandro Nesta, fanalino di coda con soli 18 punti conquistati in 36 gare. Restando alle zone basse della classifica, dal Genoa, 13° con 40 punti, sono poi tutte a rischio: a quota 33 ci sono Cagliari e Verona, 32 Parma, 28 Lecce ed Empoli e 26 il Venezia, impegnato alle 18.30 al Penzo contro la Fiorentina. Se i sardi, gli scaligeri e i ducali possono ritenersi relativamente tranquilli visto il vantaggio sulle dirette concorrenti, stessa cosa non si può dire per le altre tre formazioni.
L’Empoli inguaia il Lecce
A tal proposito l’ultimo turno ha dato indicazioni precise: l’Empoli di Roberto D’Aversa ha battuto 2-1 proprio il Parma tornando al successo dopo oltre 5 mesi visto che l’ultima vittoria risaliva all’8 dicembre, 4-1 in casa dell’Hellas. Proprio contro i gialloblù, al Bentegodi, il Lecce ha pareggiato 1-1 l’ultima uscita. I salentini non sanno più vincere e pertanto l’obiettivo salvezza si complica.
Incubo Lecce: 13 partite senza vittorie
I giallorossi di Marco Giampaolo non vincono dal 3-1 al Tardini del 31 gennaio. Da quel venerdì sera ben otto sconfitte e cinque pari. Un ruolino di marcia da incubo che ha inguaiato i pugliesi, chiamati ora a invertire il trend per mantenere la categoria. Il calendario vedrà Krstovic e compagni sfidare il Torino al Via del Mare la prossima giornata e far visita alla Lazio all’Olimpico nell’ultima uscita.
Lecce Krstovic dipendente
Guardando i numeri, ciò che salta all’occhio è la sterilità offensiva della squadra: con appena 25 reti all’attivo il Lecce ha il peggior attacco del torneo. Di questi, ben 11, quasi il 50% del totale, sono stati messi a referto da Krstovic – il secondo è Pierotti a quattro -, spesso isolato a far reparto da solo. Pochi giocatori accompagnano l’azione in area, così i giallorossi riescono a far male spesso solo grazie a giocate estemporanee. Un problema dovuto all’atteggiamento di squadra e alle caratteristiche dei calciatori.
Vincenzo Lo Presti