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| ANALISI

Incredibile in Eredivisie: solo secondo l’Ajax di Farioli

Protagonista di un rush finale strepitoso, il PSV si conferma campione d’Olanda.

Nel 2023/24 l’Ajax ha chiuso il campionato in quinta posizione con 35 punti in meno del PSV.
Ieri i Lancieri hanno finito la Eredivisie al secondo posto della classifica a -1 dalle Lampadine.

Letto così, il risultato di Francesco Farioli, arrivato da Nizza ad Amsterdam il primo luglio, è da 8 in pagella.

Invece, quanto combinato nelle ultime settimane da uno dei club più prestigiosi del mondo ha dell’incredibile e il voto per il tecnico toscano scende a 6.

Lo scontro diretto

Il 30 marzo l’Ajax domina lo scontro diretto e caccia il PSV a -9.
La lotta per il titolo sembra chiusa perché non ci sono altre rivali all’infuori del PSV e perché i Lancieri dopo l’impresa di Eindhoven strapazzano il Breda e sbancano Tilburg.

Il poker di Utrecht

Qualcosa si inceppa a Utrecht, dove Weghorst e compagni rimediano un clamoroso 4-0.
Quanti pensano a un semplice incidente di percorso, magari dovuto al comprensibile rilassamento dovuto al grande vantaggio sulla seconda, cominciano a preoccuparsi davvero il 27 aprile.

Beffa sfiorata

Nel match casalingo con lo Sparta, l’Ajax spreca vagonate di palle gol e poi va sotto in pieno recupero; il pareggio di Regeer restituisce un po’ di fiducia alla banda Farioli ma la preoccupazione comincia a farsi sentire perché nel frattempo il PSV non sbaglia un colpo.

Nimega e Groninga

Il dramma, sportivo si intende, si materializza tra l’11 e il 14 maggio.
L’incredibile scivolone casalingo con il NEC e il 2-2 di Groninga, dove i biancoverdi agganciano l’Ajax allo scadere, permettono al PSV di mettere la freccia.

Vittoria inutile

Eccoci al 18 maggio.
L’Ajax ritrova la vittoria con il Twente ma la frittata è fatta perché il PSV, che la settimana prima aveva piegato il Feyenoord in maniera a dir poco rocambolesca, sbanca un’altra volta Rotterdam (questa volta sponda Sparta) e conquista il ventiseiesimo titolo della propria storia, probabilmente il più insperato di tutti.

Pasquale Cosco