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| ANALISI

Inter, all-in attacco ma la difesa soffre. Chivu ha la soluzione?

La difesa dell’Inter per età inizia a faticare, ma nonostante questo i nerazzurri continuano a spendere in attacco

Cristian Chivu

Va tutta all’attacco la nuova Inter. Non tanto non necessariamente per idee di gioco del nuovo allenatore Cristian Chivu, quanto per i movimenti portati a termine fino a questo momento in questa sessione di calciomercato. Tutto, o quasi, è stato investito infatti in zona offensiva: dopo i 23 milioni per Bonny, per esempio, Marotta e Ausilio sono pronti a spendere circa 50 milioni per Ademola Lookman. Viene lecito, a questo punto, chiedersi cosa ne sarà della difesa. 

Carenze sì, ma…

È evidente che per la dirigenza dell’Inter le maggiori difficoltà siano state riscontrate in attacco, pensando anche a tutte le difficoltà sperimentate da Inzaghi nel momento di far rifiatare Lautaro o Thuram. E da qui la scelta di aiutare anche Chivu proprio nel reparto offensivo. Eppure, numeri alla mano, anche un altro ragionamento è d’obbligo. L’Inter, infatti, ha subito nell’ultima stagione appena 8 gol più del Napoli campione d’Italia, facendo quindi registrare la seconda miglior difesa della Serie A. Lo scudetto si vince insomma con la difesa, che però – nel caso di quella nerazzurra – qualche difficoltà l’ha mostrata nel finale, quando si è alzato il livello. La finale di Champions qualcosa dovrebbe insegnare. 

Rifondazione

La qualità degli interpreti della difesa dell’Inter non si discute, così come quelli che sono tutti i freni imposti dalla carta d’identità. Basti pensare a Francesco Acerbi, da eroe a spettatore passivo dello strapotere del PSG. L’ex Lazio va verso i 38 anni, Darmian ne compirà 36 a dicembre. Il più giovane del reparto è Bisseck, che però ha giocato appena metà partite da titolare. Oltre a Bastoni e Pavard, insomma, sembra servire qualcosa in più, non tanto dal punto di vista numerico quanto da quello di vista anagrafico. E, in effetti, Marotta e Ausilio avevano anche valutato l’acquisto di Leoni, prima di dirottare le risorse su Lookman. Entrambi non possono arrivare, ma i difensori sono merce rara e, di questi tempi, estremamente necessaria. E allora?

Ci pensa Chivu

Allora, molto semplicemente, dovrà essere Cristian Chivu a tirar fuori una carta a sorpresa. Magari senza smontare quel meccanismo costruito da Inzaghi che ha vacillato ed è forse crollato nella notte di Monaco, ma che risultati e segnali incoraggianti li ha dati. Ma sicuramente trovando una soluzione per dosare al meglio le energie dei suoi interpreti, o per sollecitare meno il reparto arretrato. Magari passando a quel 3-4-2-1 che aggiungerebbe sì un uomo in avanti, ma che permetterebbe anche ai mediani di dare una mano con maggiore frequenza dietro.

Claudio Ferrari