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| ANALISI

Inter, Lautaro di nuovo male tra stanchezza e gol mangiati

Il Toro sembra nuovamente spremuto e ha sprecato l’occasione più importante dell’incontro: la rinascita di gennaio è stata un fuoco di paglia. E negli scontri diretti il piatto piange

In quel pallone sparato sulle tribune dell’Allianz Stadium c’è il riassunto di quella che è certamente la stagione più complicata della carriera di Lautaro Martinez. Il Toro ha deluso ancora una volta nel derby d’Italia, mostrando una nuova regressione rispetto a un gennaio in cui con otto gol aveva dimostrato di essere tornato tonico fisicamente e soprattutto letale in zona gol. Il suo errore pesa come un macigno in una partita, quella contro la Juventus, non poteva che essere il singolo episodio a instradarla nonostante soprattutto nel primo tempo i nerazzurri si fossero comunque dimostrati superiori sotto ogni punto di vista.

Un leader stanco

Lautaro anche stavolta ci ha messo grinta e mentalità encomiabili, peccando tuttavia in maniera clamorosa sotto il punto di vista della lucidità. Quel pollone di Dumfries era oggettivamente troppo bello per essere vero per uno come lui che, in questo mese, ha già messo insieme quattro partite senza trovare la via del gol. E di certo lo stop di Thuram non lo ha affatto aiutato, considerando la penuria di alternative nel reparto avanzato. D’altronde, è praticamente dall’inizio della stagione che riguardo all’argentino si parla di una carenza evidente di energie fisiche e mentali, derivante in realtà da uno dei suoi grandi punti di forza, ovvero l’integrità. Ma per quanto stakanovista nato, il Toro non è un supereroe e neanche quest’anno può concedersi delle preziose pause.

Che fatica con le grandi

Al di là delle attenuanti però ci sono sempre i numeri, e c’è un dato in particolare che pesa molto nel giudizio sulla stagione del capitano nerazzurro. Contro le grandi del nostro campionato infatti l’impatto in termini realizzativi del centravanti dell’Inter è stato a diro poco misero, con una sola rete realizzata (quella decisiva contro la Roma) e passaggi a vuoto contro Milan, Juventus, Atalanta, Lazio e Napoli. D’altronde sono queste le partite in cui la freschezza aiuterebbe maggiormente, specie in periodi in cui si gioca ogni tre giorni. Ma d’altronde, alle spalle del Toro e in generale dei titolari come detto c’è il vuoto assoluto come dimostrano i soli sei gol segnati dalla panchina. L’ultimo è quello di Arnautovic, che si è poi fatto male di nuovo. Le rotazioni inesistenti sono perciò un alibi, che però non basta a giustificare tutto: Lautaro deve tornare se stesso, o i sogni difficilmente diventeranno realtà.

Iacopo Erba