Inter, virata shock su Koné. Ma i tifosi sono scettici
Addio Lookman, i nerazzurri virano su Koné: Roma pronta a cederlo per finanziare altri colpi, i tifosi di entrambe le squadre protestano

Nella calura rovente di agosto, il calciomercato sa ribaltare tavoli e certezze in un lampo. L’Inter, archiviata la pista Lookman visto l’ostruzionismo dell’Atalanta, ha deciso di stravolgere i propri piani mettendo sul piatto circa 45 milioni di euro, bonus compresi, per strappare Manu Koné alla Roma. Il francese, faro della mediana giallorossa, è l’uomo giusto per blindare un reparto che vacilla, o in cui per lo meno alcuni equilibri con il nuovo corso tecnico sono venuti meno. A Trigoria, la proposta viene vista come una manna: l’incasso servirebbe a spingere in porto i due colpi d’attacco Sancho e Bailey, ormai a un passo, per poi andare a trovare un sostituto e mettere a segno un’importante plusvalenza.
Sopraggiunta necessità
La manovra nerazzurra è figlia anche di test amichevoli che hanno chiarito dove serva il bisturi: non davanti, dove pure i baby Bonny e Pio Esposito hanno convinto per non dire impressionato, ma in mezzo, dove la coperta resta corta e si fa evidentemente fatica ad assimilare alcuni dettami del nuovo mister Cristian Chivu. Perché, piaccia o meno, i numeri parlano: troppi varchi concessi, difesa esposta al fuoco nemico e, per diretta conseguenza, molti gol subiti. Koné diventa allora l’argine di lusso, per dare equilibrio a una squadra che sa attaccare ma non sa ancora schermarsi a dovere.
Piazze bollenti
L’operazione è fulminea e per molti tifosi dell’Inter suona veramente male: idee poco chiare, cambiate in corsa alla prima difficoltà, indicazione di poca forza e potere d’acquisto limitato. Passare da un attaccante come Lookman a un mediano come Koné ha fatto storcere più di qualche bocca. Così come, nella Capitale, è già partita la rivolta per la partenza di uno dei pochi considerati intoccabili nella rosa della Roma. Una scelta difficile e dolorosa, senza dubbio. Ma in estate, tra il mercato che ribolle e le dirigenze che sgomitano, a volte non c’è tempo per soffermarsi sulle dure verità. Ed entrambe le squadre, adesso, sembrano convinte di giocarsi tutto con questo all-in.
Iacopo Erba