Inzaghi, allarme rimonte: l’Inter butta via punti
La gara col Parma è solo l’ultima di un elenco di partite gettate al vento dall’Inter

Allarme Inter, a poche ore dall’andata dei quarti di Champions contro il Bayern Monaco e a poche giornate dal termine di un campionato che i nerazzurri non vogliono lasciarsi sfuggire. La stagione della squadra di Inzaghi resta ampiamente positiva, ma dal festeggiare i trionfi al rimpiangere gli errori il passo può essere più breve del previsto.
La conferma col Parma
La dimostrazione è arrivata benissimo dalla gara contro il Parma, l’ennesima in cui l’Inter si è fatta recuperare lasciando per strada punti preziosi. Quella in Emilia è stata la sesta partita stagionale in cui la squadra di Inzaghi si è vista recuperare, portando a quota 10 il numero dei punti lasciati per strada partendo da una situazione di vantaggio. Basta questo dato a sottolineare quanto diversa sarebbe potuta essere la situazione in classifica: non una lotta punto a punto, ma una fuga che avrebbe permesso anche di concentrarsi con maggior vigore sull’imminente impegno in Champions League. E proprio la gara con il Bayern Monaco apre a un nuovo ragionamento: al netto di assenze e difficoltà, vedersi recuperare in un match di andata e ritorno potrebbe significare compromettere in modo decisivo i sogni di gloria europei.
Le rimonte
Ma da dove arriva tutta questa difficoltà dell’Inter nel mantenere e gestire il vantaggio conquistato sul campo? Il problema, più che fisico o tecnico, sembra essere soprattutto mentale e collegato a un approccio su cui si sofferma tanto Simone Inzaghi. I nerazzurri azzannano le partite in avvio di gara, poi quando la situazione diventa apparentemente comoda si lasciano troppo facilmente recuperare. L’allarme è connesso anche alla costanza con cui l’Inter subisce queste rimonte: la prima volta risale alla sfida di agosto col Genoa, l’ultima al match dello scorso weekend col Parma. Nel mezzo le rimonte subite dalla Juventus, dal Milan, dal Bologna e dal Napoli. Il fortino nerazzurro, insomma, non è più inespugnabile. E per poter tenere testa a un Conte senza coppe e a un Bayern Monaco sempre temibile servirà ben altro sforzo, anche da una panchina che ormai fatica a incidere.
Claudio Ferrari