Inzaghi saluta l’Inter: il bilancio dei suoi quattro anni in nerazzurro
Il tecnico piacentino ha vinto sei trofei facendo segnare diversi record, ma ha anche perso due finali di Champions League e altrettanti scudetti

L’avventura di Simone Inzaghi all’Inter è giunta al capolinea. Ufficializzato il 3 giugno 2021, saluta dopo quattro anni esatti: 3 giugno 2025. La notizia era già nell’aria dopo il pesante ko in finale di Champions League contro il PSG (5-0) e le dichiarazioni postpartita sul futuro, ma è diventata ufficiale nelle scorse ore dopo l’incontro in sede tra il tecnico piacentino e la dirigenza nerazzurra. Nonostante avesse ancora un anno di contratto (giugno 2026), l’ex Lazio ha deciso di dire basta e accettare l’offerta di 25 milioni l’anno dell’Al Hilal. L’avventura in Arabia scatterà prestissimo: Inzaghi si imbarcherà direzione Miami già in questo weekend, e proprio in Florida debutterà al Mondiale per Club contro il Real Madrid il 18 giugno.
Simone Inzaghi saluta l’Inter
Al termine del colloquio con la dirigenza, l’ormai ex allenatore dell’Inter ha salutato tutti con una lettera d’addio: “Cara famiglia nerazzurra, è venuto per me il momento di salutare questo Club dopo un percorso di quattro anni, durante i quali ho dato tutto. Ogni giorno ho dedicato all’Inter il mio primo e ultimo pensiero della giornata. Sono stato ricambiato con professionalità e passione da calciatori, dirigenti e da ogni singolo dipendente del club. I sei trofei conquistati, tra cui lo scudetto della Seconda Stella, unitamente al percorso in Uefa Champions League nel 2023 e pochi giorni fa, sono la testimonianza tangibile di quanto il mio lavoro sia stato supportato da una comunione d’intenti con il mio staff e con ogni componente dell’Inter. Ringrazio gli azionisti per la fiducia che non è mai mancata, il Presidente e i suoi collaboratori per l’aiuto e il dialogo quotidiani. In una giornata difficile come quella di oggi penso sia giusto ribadire questo senso di gratitudine anche per il confronto che si è concluso poco fa. Siamo stati sinceri e abbiamo insieme deciso di concludere questo magnifico percorso. Un’ultima parola la voglio dedicare ai milioni di tifosi nerazzurri che mi hanno incitato, hanno pianto e sofferto nei momenti difficili e hanno riso e festeggiato nei sei trionfi che abbiamo vissuto insieme. Non vi dimenticherò mai. Forza Inter. Simone Inzaghi”.
Inter-Inzaghi, è finita: la nota ufficiale
Immediata anche la nota ufficiale del club: “Le strade del Club e di Simone Inzaghi si separano. È questa la decisione presa di comune accordo dopo l’incontro avvenuto pochi minuti fa. La gestione di Inzaghi all’Inter sarà ricordata da tifosi, calciatori, dirigenti e dipendenti come caratterizzata da grande passione, accompagnata da professionalità e dedizione. Sei trofei (terzo allenatore più titolato della storia dell’Inter, alle spalle solo di Herrera e Mancini, entrambi con sette ndr): uno scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppa italiane, sono il palmarès maturato in quattro stagioni, che hanno riportato il club ai vertici del calcio italiano ed europeo. Inzaghi è uno degli allenatori con il maggior numero di partite nella storia del Club nerazzurro, dopo Herrera, Mancini, Trapattoni e Mourinho. Esattamente come gli altri membri esclusivi di questo novero, Inzaghi ha contribuito significativamente alla crescita del palmarès interista e passerà per sempre alla storia come il coach che ci ha portato alla conquista della Seconda Stella”.
Marotta ringrazia Simone Inzaghi
Il presidente nerazzurro, Giuseppe Marotta, saluta così Simone Inzaghi: “A nome del nostro azionista Oaktree e di tutto il Club, desidero ringraziare Simone Inzaghi per il lavoro svolto, per la passione dimostrata e anche per la sincerità nel confronto odierno, che ha portato alla decisione comune di separare le nostre strade. Solamente quando si è combattuto insieme per raggiungere il successo giorno per giorno, si può avere un dialogo franco come quello accaduto oggi”.
Inter, Fabregas in pole per il dopo Inzaghi
Per l’Inter è già partita la caccia al sostituto. Marotta e company devono fare in fretta visto che la squadra volerà alla volta degli Stati Uniti in prossimo 11 giugno proprio per gli impegni nella competizione intercontinentale. In pole ci sarebbe Cesc Fabregas, già sondato dal club di Viale della Liberazione in occasione dell’ultima gara di campionato a Como, dove attualmente lo spagnolo allena. Indietro il profilo di Roberto De Zerbi che proprio stamane ha detto di essere felice al Marsiglia e di non aver ricevuto alcuna chiamata.
Inter, l’era Inzaghi è stata un vero “affare”
Al suo arrivo a Milano Simone Inzaghi aveva detto: “Dove alleno io aumentano i ricavi, diminuiscono le perdite e si vincono i trofei”. A distanza di quattro anni si può dire che abbia mantenuto la promessa. Oltre ai sei trofei messi in bacheca, infatti, l’Inter è cresciuta tanto sia a livello sportivo che per quanto concerne i conti, un dettaglio “vitale” per una società come quella nerazzurra: il suo quadriennio si chiude con un saldo positivo di mercato di 114 milioni, a differenza di club come Milan (-270 mln), Juventus (-206 mln), Napoli (-101 mln) o PSG (-519 mln). Un dato che evidenzia la capacità di costruire una squadra competitiva senza grandi spese, contribuendo anche al risanamento finanziario del club. Gli straordinari percorsi europei hanno infatti generato record di introiti, con effetti positivi anche sul bilancio: per la prima volta dopo anni, l’Inter è attesa a chiudere la stagione in attivo, grazie anche agli incassi da stadio e alla Champions League.
I numeri di Simone Inzaghi all’Inter
La sostenibilità economica, però, come anticipato, ha fatto il paio con i risultati sportivi: sì, ci sono due scudetti persi al rush finale e altrettante sconfitte nell’ultimo atto della coppa dalle grandi orecchie ma anche lo scudetto della seconda stella, due Coppe Italia e tre Supercoppa italiane. Guardando poi ai numeri Opta, Simone Inzaghi entra nella Storia dell’Inter dalla porta principale: con 217 panchine ufficiali (141 vittorie, 41 pareggi e 35 sconfitte), Inzaghi è uno dei soli cinque allenatori nerazzurri ad aver superato le 200 presenze da allenatore. Prima di lui solo Helenio Herrera (367), Roberto Mancini (303), Giovanni Trapattoni (233) ed Eugenio Bersellini (207). Ma è la media punti a rendere unica la sua gestione: 2,18 a partita, la più alta di sempre nella storia dell’Inter. E non solo: con una percentuale di vittorie del 65%, Inzaghi è il tecnico più vincente – in termini percentuali – tra quelli con almeno 35 partite in panchina dal 1929/30. Inoltre, è stato il più veloce a raggiungere le 100 vittorie, tagliando il traguardo alla partita numero 150 (con 25 pareggi e 25 sconfitte), battendo il precedente record di Roberto Mancini (161 gare).
Con Inzaghi Inter al top
A livello europeo, Inzaghi ha portato i nerazzurri a sedersi al tavolo delle big: l’Inter è stata la squadra con più clean sheet (99) tra tutte quelle dei cinque maggiori campionati europei nel suo quadriennio, superando anche colossi come Real Madrid, Manchester City e PSG. In campionato, l’Inter ha collezionato 101 vittorie, una quota raggiunta solo da altre quattro squadre nei top campionati nello stesso periodo: PSG (101), Barcellona (103), Real Madrid (105) e Manchester City (106).
Vincenzo Lo Presti