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| ANALISI

La Lazio sbanca il Maradona, fa la storia e si iscrive alla corsa-Scudetto

Per la prima volta i bianconeri vincono tre partite in fila in casa del Napoli e possono sognare in grande

“Bisogna crearsi il percorso per stare con i migliori in questo momento, lo dice la classifica”. Profilo basso, lavoro e ancora lavoro. Ha voluto tenere tutti sull’attenti a fine partita Marco Baroni, mister della Lazio che continua a illuminare i vertici della Serie A. L’ultimo lampo, domenica sera al Maradona, nella tana di Antonio Conte e del suo Napoli, bruciati in volata da un gol di Isaksen, valso molto più di tre semplici punti (e tra poco scopriremo il perché).

Azzurri battuti due volte in tre giorni, prima in Coppa Italia all’Olimpico (3-1), poi davanti al proprio pubblico in Serie A, mentre l’Atalanta a distanza sorride sorniona mantenendosi lassù in vetta. Ma non lontana, ad osservare e a tenere monitorato ogni movimento in testa alla classifica, ci sono anche i biancocelesti, protagonisti di un inizio di stagione super, come non si vedeva da tempo nella capitale. Come si dice in questi casi, l’appetito vien mangiando, e la fame della Lazio non sembra proprio destinata a diminuire.

Tre colpi da maestro in fila al Maradona, come mai era successo nella storia dei biancocelesti

Non tre semplici punti dicevamo, e il motivo è semplice: tre vittorie di fila a Napoli, nella sua storia, la Lazio non era mai stata in grado di metterle insieme.

In un anno e mezzo, i biancocelesti hanno fatto l’all-in, a partire dal 3 marzo 2023.

Tutto è cominciato quel venerdì sera al Maradona, appena qualche settimana prima dello Scudetto azzurro, conquistato dall’undici da Luciano Spalletti al termine di una strepitosa e storica cavalcata. Soltanto in pochi, anzi, pochissimi, possono vantare di aver momentaneamente intralciato il cammino di quel Napoli, tra questi, la Lazio di Maurizio Sarri, che riuscì, quasi inaspettatamente, ad espugnare il Maradona con un gol di Vecino. Una rete che fu sufficiente per schiantare Osimhen e compagni, e per aprire questa mini-striscia vincente.

Sei mesi dopo, il secondo atto. E’ il 2 settembre del 2023, quando la Sarri band fa visita al Napoli del post-Scudetto guidato da Rudi Garcia. E’ un periodo no per gli azzurri (irriconoscibili rispetto a qualche mese prima), che la Lazio è brava a leggere fin da subito. Al 30’ la sblocca Luis Alberto, Zielinski illude segnando due minuti più tardi l’1-1, poi è Kamada, in avvio di ripresa, ad impiattare il bis dei capitolini al Maradona. La panchina di Garcia comincia a scricchiolare seriamente e, da lì a poco, l’allenatore francese sarà esonerato, così come Sarri, che lascerà il comando a Tudor per la volata finale.

Resterà comunque un’altra gara da ricordare per i tifosi biancocelesti, proprio come quella di domenica scorsa, appena tre giorni dopo il trionfo negli ottavi di Coppa Italia grazie alla tripletta di Noslin.

Il tris, sempre di misura (0-1 come nel 2023), arriva a fil di sirena e lo confeziona un danese, Gustav Isaksen, un altro di quelli rigenerati dalla cura di Baroni (ex guastafeste al Maradona). Tre punti d’oro per la Lazio, che ora sogna in grande.

Dopo 15 giornate, infatti, la classifica parla chiaro, e i biancocelesti sono lassù, a giocarsi un posto tra l’Elite della Serie A, a soli tre punti dalla vetta e con tutto l’entusiasmo del mondo.

Giovanni Poggi