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| ANALISI

Maresca e Luis Enrique si giocano il Mondiale per Club, ma in Italia…

Le loro carriere in panchina sono iniziate proprio nel nostro campionato con Parma e Roma. Ora si contendono il trofeo intercontinentale alla guida di Chelsea e PSG

Chelsea-PSG è anche Maresca contro Luis Enrique, due tecnici che, come dichiarato alla vigilia, si stimano molto e hanno anche qualcosa in comune: il loro passato in Italia. Entrambi hanno infatti giocato in Serie A quando ancora indossavano le scarpette e calcavano il manto erboso, ma anche la loro carriera in panchina è iniziata proprio nel nostro campionato ma, forse troppo giovani e inesperti, la loro parabola si è eclissata troppo presto. Come spesso accade, insomma, non abbiamo avuto la pazienza di aspettare e oggi ci mangiamo le mani per averli condotti verso altri lidi mentre loro, dall’altra parte del globo, al MetLife Stadium di New York, si giocano la finale del Mondiale per Club.

Maresca e l’esperienza al Parma

Oggi alla guida del Chelsea, l’avventura in panchina di Maresca è partita in Italia, in Serie B, più precisamente al Parma. Dopo le esperienze come vice all’Ascoli, con Montella al Siviglia, con Pellegrini al West Ham e come tecnico della seconda squadra del Manchester City, arriva infatti la chiamata degli emiliani nell’estate del 2021. L’obiettivo è quello di riportare la squadra in Serie A dopo la retrocessione della stagione precedente. L’ex centrocampista firma un triennale ma dopo soli 100 giorni viene esonerato: eliminato a Ferragosto dal Lecce (1-3) nel primo turno di Coppa Italia, in 13 partite di campionato racimola appena 17 punti, frutto di quattro vittorie, cinque pareggi e altrettante sconfitte. Un rendimento che non soddisfa la società che decide così di sollevarlo dall’incarico il 23 novembre 2021 con la squadra 14ª. “È stata un’esperienza breve ma fondamentale, dagli errori si impara e lì ne commisi. Però venni preso per un programma di tre anni e cacciato dopo tre mesi: la squadra ci mise comunque i tre anni previsti per tornare in A, e i giovani su cui lavoravo allora (Bernabé, Bonny, Mihaila ndr) sono considerati giovani ancora adesso. Si vede che con me erano dei bambini”, ha ricordato Maresca qualche tempo fa.

Il Chelsea sogna con Maresca

La carriera gli ha poi dato ragione. A credere ancora nelle sue qualità è Pep Guardiola, che nel 2022 lo richiama al Manchester City per farlo entrare nel suo staff. Un periodo fondamentale per la crescita del tecnico italiano, pronto nel 2023 a spiccare di nuovo il volo accettando la panchina del Leicester. Firma ancora un triennale, ma resta solo una stagione stavolta per sua scelta: le Foxes vincono la Championship e tornano in Premier League con due giornate d’anticipo. Il Chelsea, completamente allo sbando, decide così di ingaggiarlo e lui non può fare altro che accettare. Il resto è storia recente, con il successo in Conference League e il quarto posto in Premier League che vale la qualificazione alla prossima Champions. Ora c’è la finale del Mondiale per Club che rappresenterebbe la ciliegina sulla torta per festeggiare alla grande la sua prima stagione alla guida dei Blues.

Luis Enrique, dal flop alla Roma ai trionfi con il PSG

Sull’altra panchina, come detto, c’è Luis Enrique, tra gli allenatori migliori al mondo. Eppure non la pensavano esattamente così a Roma quando all’inizio della sua carriera in panchina il tecnico spagnolo guidò i giallorossi. Dopo aver allenato il Barcellona B per tre stagioni, nel 2011 Franco Baldini e Walter Sabatini decidono di puntare forte su di lui. “Praticherò un calcio spettacolare, voglio portare la gente allo stadio. Non mi conosce nessuno? Vedrete che tra un anno mi conosceranno tutti” dichiara spavaldo il nuovo tecnico. In campo, però, emette un verdetto inequivocabile: settimo posto e conseguenti dimissioni. Anche nel suo caso, però, era solo questione di tempo: dopo una stagione al Celta Vigo va al Barcellona e con i catalani conquista il Triplete nella stagione 2014-15. Dal 2018 al 2022 sulla panchina della Spagna, Luis Enrique viene ingaggiato da Nasser Al-Khelaifi, presidente del PSG, per tentare la scalata europea. Dopo un solo anno di transizione, i francesi fanno l’en plein e in una sola stagione vincono Supercoppa di Francia, Ligue 1, Coppa di Francia e Champions League. La sua squadra sembra veramente ingiocabile e sogna di sollevare al cielo anche il Mondiale per Club. Chelsea e Maresca permettendo.

Vincenzo Lo Presti