Milan diviso: Allegri e Tare su strade opposte
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| ANALISI

Milan diviso: Allegri e Tare su strade opposte

A cinque giorni dal gong, team mercato e panchina non parlano la stessa lingua: visioni opposte e squadra più debole dello scorso anno

Juve-Sassuolo: la partita speciale di Allegri

A cinque giorni dal termine del mercato, in casa Milan il quadro è tutt’altro che rassicurante: squadra mercato e staff tecnico procedono in direzioni opposte, mentre dalla società arrivano ingerenze fuori luogo che aumentano solo il senso di smarrimento e la mancanza di unità di intenti. L’impressione è che non esista un progetto condiviso, ma soltanto paletti calati dall’alto che soffocano la manovra tecnica e alimentano di sentimenti negativi un ambiente già scosso dalla sconfitta con la Cremonese.

Pochi punti di accordo

Le riunioni delle ultime ore hanno stabilito che serviranno un attaccante, un centrocampista e persino un difensore centrale, ma oltre a questo regna l’incertezza. Le uscite hanno portato risorse importanti – ultimo caso, Chukwueze verso il Fulham per 25 milioni – eppure le entrate non sono state finora all’altezza, se non altro dal punto di vista del pedigree internazionale. Il risultato è una rosa ridotta all’osso più per necessità che per scelta tecnica, con l’alibi della stagione senza coppe a mascherare una politica di probabile ridimensionamento.

Due strade diverse

La frattura è evidente: Allegri chiede uomini pronti ed esperti come Vlahovic o il fedelissimo Rabiot, mentre Tare tratta profili giovani destinati a plusvalenze future. Due linee incompatibili che rischiano di lasciare il Milan in balia di un mercato senza rotta. La rosa appare già oggi più debole di quella dello scorso anno e i prossimi giorni diranno se questa estate rossonera si chiuderà con un rilancio o con l’ennesima resa mascherata da finta programmazione. Con una società che, al campo, non ci pensa proprio.

Iacopo Erba