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| ANALISI

Il Milan riparte dal centro: mediana tutta nuova

A Ricci e Modric presto si aggiungerà Jashari: Allegri ha chiesto di rivedere il reparto dopo la cessione di Reijnders

C’è un Milan che riparte da zero e che come ogni macchina da corsa con pochi cavalli rivede innanzitutto il proprio motore. Massimiliano Allegri ha capito che al Diavolo servivano freschezza e nuove idee in mezzo al campo ed ecco che la cessione di Reijnders è stata convertita in due arrivi di spessore: già definito quello di Samuele Ricci, sbloccato nuovamente invece quello di Ardon Jashari per cui il club conta di chiudere al massimo entro due o tre giorni dopo un lungo e stucchevole inseguimento. Due profili intriganti che daranno al neo tecnico soluzioni e profondità dove lo scorso anno è oggettivamente mancato qualcosa, al netto dei gol dell’olandese accasatosi al Manchester City a suon di milioni.

Strade diverse

Ricci e Jashari sono d’altronde profili sia intercambiabili sia sufficientemente compatibili per poter giocare insieme. Un aspetto che, unito alla duttilità e alla corsa dell’ottimo Fofana, concederà a Massimiliano Allegri diverse combinazioni a seconda dell’avversario e del momento della stagione. L’ex capitano granata può all’occorrenza anche alzare leggermente il proprio baricentro, mentre il talento del Brugge è un mediano moderno bravo ad alzare il ritmo del possesso e a lavorare sotto pressione. Risorse chiave per una squadra che lo scorso anno è apparsa spesso e volentieri monocorde e soprattutto incapace di costruire in maniera convincente quando si trattava di imbastire la manovra piuttosto che aggredire e riconquistare.

Un solo leader maximo

Il vero jolly è però senza ombra di dubbio Luka Modric, preso a parametro zero per fare da chioccia e mentore al nuovo che avanza. Il croato si sente ancora in grado di dare moltissimo alla causa e punta a lasciare il segno, ma Tare lo ha portato a Milanello anche per far sì che tutto il resto del reparto assorba le sue innate doti di leadership e soprattutto la sua visionaria capacità di creare calcio. Una grandissima opportunità per ambiente e gruppo squadra di misurarsi con chi ha vinto tutto, ma che nonostante questo ha ancora una voglia matta di dimostrare qualcosa.

Iacopo Erba