Analisi

Milan, con l’arrivo di Walker la rosa si fa sempre più ‘british’

Walker è pronto ad approdare al Milan dal Manchester City, per Conceicao un altro rinforzo dalla Premier League

Walker è pronto ad approdare al Milan dal Manchester City, per Conceicao un altro rinforzo dalla Premier League

Il calciomercato invernale si sta infiammando. In Serie A l’arrivo di Kolo Muani alla Juve si è preso le copertine di tutta Europa, così come l’addio di Kvicha Kvarathskeila dal Napoli. Il Psg la fa da padrona tra entrate e uscite, ma il Milan è pronto a intervenire e soffiargli lo scettro. Il club rossonero in queste ore è riuscito rapidamente a trovare l’accordo con il Manchester City per il trasferimento, in prestito oneroso da 1 milione, più diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro, di Kyle Walker. Il terzino inglese, in scadenza nel 2026 con i Citizens, aveva comunicato l’intenzione alla società di lasciare il club per provare una nuova esperienza. Un’uscita che ha attirato le attenzioni del Milan, arrivato a Manchester per seguire l’occasione Marcus Rashford, ma spostatosi rapidamente sull’altra sponda della città. Nel giro di poche ore la situazione è evoluta in positivo, da idea, Walker, è diventata trattativa e presto potrebbe diventare anche realtà. Il Diavolo deve e vuole chiudere, il City ha bisogno solo di far quadrare qualche aspetto, poi darà il via libera per il trasferimento di un calciatore che non solo porterà al Milan potenza, qualità e velocità, ma renderà ancora più ‘british’ la squadra rossonera.

A Milano si parla inglese

Il trasferimento di Walker al Milan, infatti, aumenterebbe notevolmente la colonia di inglesi presenti all’interno della rosa di Sergio Conceicao. Il classe 1990 si andrebbe ad aggiungere a Fikayo Tomori, suo compagno di Nazionale, ma anche a Ruben Loftus-Cheek e Tammy Abraham. Ma non solo. Se questi, infatti, hanno a tutti gli effetti il passaporto britannico, c’è chi invece lo ha acquisito ad honorem nell’arco della sua carriera, come Cristian Pulisic che dopo 4 anni al Chelsea si può reputare in parte anche inglese. Tra l’altro essendo statunitense, come Musah (che ha davvero il passaporto inglese), la lingua non è neanche così distante. A questa lista si aggiunge di diritto anche Emerson Royal, che ha passato tre anni della propria vita a Londra, sponda Tottenham, così come Alvaro Morata che tra le tante casacche indossate ha vestito anche quella del Chelsea. Un gruppo destinato, quindi, a crescere ulteriormente per un Milan sempre più incentrato sul ritmo e sulla qualità, volenteroso di giocare un calcio dinamico ma, soprattutto intenso, e che ha scelto il campionato giusto da cui pescare. 

Niccolò Di Leo

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