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| ANALISI

Non solo Brescia: tutti i fallimenti delle big italiane

Il Brescia è fallito dopo 114 anni di storia: il club lombardo va ad aggiungersi ad una lunga lista di fallimenti illustri

Stadio Brescia

Dopo 114 anni di storia, il Brescia fallisce, nonostante la salvezza conquistata nella regular season della Serie B 2024-25. Il presidente Cellino non ha rispettato le scadenze per il pagamento degli stipendi e dei contributi necessari per l’iscrizione al prossimo campionato. Le Rondinelle si aggiungono così alla lunga lista di club italiani falliti nel corso degli anni, tra cui Napoli, Fiorentina, Palermo, Catania e Chievo.

I casi di Napoli, Fiorentina e Palermo

Il Napoli, dopo l’addio di Maradona, ha vissuto un periodo di crisi culminato nel fallimento del 2004 e nella ripartenza dalla Serie C1 con il nome di Napoli Soccer, grazie all’intervento di De Laurentiis. La Fiorentina fallì nel 2002 a causa dei debiti della famiglia Cecchi Gori, ripartendo dalla C2 con una nuova proprietà. Il Palermo, invece, ha conosciuto due fallimenti: il primo nel 1986 e il secondo nel 2019, entrambi per problemi finanziari e mancata iscrizione, ripartendo rispettivamente dalla C2 e dalla Serie D.

Chievo, Catania e altre piazze storiche

Anche il Chievo Verona è sparito nel 2022 per inadempienze fiscali e oggi milita in Serie D col nome di ChievoVerona, grazie all’intervento del suo storico capitano Sergio Pellissier. Il Catania è fallito nel 2021 con debiti per 56 milioni di euro e ha perso l’affiliazione nel 2022, ripartendo anch’esso dalla Serie D come Catania Football Club. Altri club storici come Bari, Siena e Parma hanno vissuto simili vicende: due fallimenti per i pugliesi (2014 e 2019), uno per il Siena (2015), e uno per il Parma (2015), poi rinato e risalito fino in Serie A.

Spal, Cagliari e Torino

La Spal rischia un terzo fallimento dopo quelli del 2005 e del 2012, nonostante la salvezza ai playout in Serie C. Andando indietro negli anni, nel 1935 anche il Cagliari fu costretto a ripartire da zero dopo la retrocessione, e lo stesso accadde al Torino nel 2005, fallito e rifondato come Torino FC sotto la guida di Urbano Cairo. Tutti questi esempi mostrano quanto fragile possa essere la sopravvivenza economica anche per le piazze più gloriose del calcio italiano.

Chiara Scatena