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| ANALISI

Premier League dominante anche in Europa: il 50% delle squadre qualificate

L’Inghilterra punta ad avere dieci squadre in Europa la prossima stagione: l’ipotesi è complicata, ma non impossibile

 La Premier League è il migliore campionato del mondo e non solo per il calcio che propone o per i risultati sportivi, ma anche per le conseguenze che questi hanno a livello economico. La quantità di soldi che vengono investiti sul calcio inglese non ha eguali in Europa e in questo circolo vizioso che è il calcio il denaro è causa e risultato di ciò che avviene sul campo. La spettacolarità della Premier League, la sua imprevedibilità, in questa stagione ha raggiunto livelli che forse non si vedevano da anni.

In Europa sono stati dominanti, portando tre squadre in finale tra Conference League (Chelsea) ed Europa League (Tottenham-Manchester United), e hanno scalato rapidamente il ranking Uefa salendo a 28,892 punti con un distacco di 5,000 sulla Spagna seconda. Numeri che sono destinati a salire ancora e a vedere una Premier sempre più ingombrante a livello continentale, partendo già dalla prossima stagione. La possibilità che il 50% del campionato inglese (10 squadre) prenda parte alle competizioni europee, infatti, è una possibilità complicata, ma non impossibile.

La situazione di classifica

Partiamo da un presupposto. Vista la prima posizione nel ranking Uefa l’Inghilterra ha ottenuto 5 posti per la Champions League. Uno è già occupato dal Liverpool campione, l’altro dall’Arsenal e i restanti tre sono spartiti tra Manchester City, Newcastle United, Chelsea, Aston Villa e Nottingham Forest: cinque squadre raccolte nell’arco di tre punti a una sola giornata dalla fine. Giornata, tra l’altro, che metterà di fronte i Blues contro i Tricky Threes in una sfida da dentro o fuori. Oltre la Champions, a concedere un posto in Europa saranno la sesta posizione (Europa League) e la settima (Conference League).

Le squadre certe di un posto in Europa

Liverpool e Arsenal, però, non sono le uniche squadre ad avere la certezza di avere già un posto in Europa nella prossima stagione. A queste si aggiungono il Crystal Palace, che parteciperà all’Europa League avendo vinto la FA Cup in finale contro il Manchester City, e il Newcastle United che, seppur in corsa per la Champions, vincendo la Carabo Cup è certo di una partecipazione alla Conference League. Il tutto senza dimenticare una tra Tottenham e Manchester United, che oggi disputeranno la finale di Europa League che, oltre a mettere in palio un trofeo, mettere in palio anche l’accesso alla prossima Champions League, facendo salire a 6 le squadre partecipanti.

Dieci squadre in Europa? Dipende dal Chelsea

Non ci siamo ovviamente dimenticati del Chelsea. La finale di Conference League contro il Betis Siviglia vale il trofeo, ma anche l’Europa League per quanto i Blues vorrebbero tornare in Champions. Ma è qui che la situazione si complica, perché la squadra di Maresca e il Newcastle di Eddie Howe potrebbero essere il mezzo per la FA di ottenere quel decimo accesso in Europa al quale facevamo riferimento sopra. Perché? Arriviamoci con calma e linearità. Il Chelsea vincendo la Conference avrebbe un posto garantito in Europa League, posto che però, se dovesse arrivare la qualificazione in Champions tramite il campionato, i Blues brucerebbero perché qualificati per una competizione maggiore, limitando a 9 le squadre partecipanti.

Qualora però dovesse accadere l’imponderabile e il Chelsea, sempre vincente in Conference League, dovesse arrivare 6° in campionato con il Newcastle 7° alle sue spalle, oppure arrivare direttamente 7°, allora il Chelsea andrebbe in Europa League perché ha vinto la Conference, ma sbloccherebbe anche un ulteriore posto in campionato per l’Europa con l’8° classificata che andrebbe un UECL. La composizione della classifica, quindi, vorrebbe che: 6 squadre vadano in Champions (le cinque del campionato, più la vincitrice dell’Europa League), 3 vadano in Europa League (il Chelsea settimo, la sesta classificata e il Crystal Palace) e 1 in Conference League (l’ottava classificata).

Niccolò Di Leo