Analisi 3 dicembre

Luis Enrique sfiduciato: il PSG ne “divora” un altro?

Dopo il disastroso avvio in Champions e troppe cose che non convincono, anche lo spagnolo potrebbe presto salutare Parigi

Dopo il disastroso avvio in Champions e troppe cose che non convincono, anche lo spagnolo potrebbe presto salutare Parigi

Parigi sta per inghiottirne un altro, e stavolta il boccone è di quelli che sembravano impossibili da deglutire. E invece, la macchina mangia allenatori più costosa e famosa del mondo è vicina a papparsi anche uno dei tecnici più ambiti e rispettati del mondo del calcio, da molti indicato come vero e proprio maestro sia per i successi ottenuti in panchina che per le sue idee innovative e mai banali.

Quella tra Luis Enrique e il PSG è, a tutti gli effetti, una storia d’amore che mai come in questo momento è stata pericolante. Il titolo di questa mattina dell’Equipe è inequivocabile: “Motion de défiance”. Mozione di sfiducia. Perché anche Lucho sembra aver perso quell’immunità dovuta e conquistato sul campo a un allenatore bravissimo sia a lavorare sul talento che a costruire progetti vincenti. 

Perché la visione del club con il suo arrivo è cambiata, sì, ma fino a un certo punto. Basta fare collezione di campioni, spazio a giocatori funzionali con i crismi delle future stelle. E anche grazie a questo cambio di mentalità, ad esempio, Barcola è al momento capocannoniere della Ligue 1. Ma c’è un’altra faccia della medaglia, e riguarda l’idea di gioco mista alla sorprendente mancanza di cinismo di una squadra che, ad oggi, non sta rispettando il ruolino di marcia. Tanto possesso e dominio del gioco, ma anche troppe ingenuità che hanno finora condotto a risultati lontani dall’essere entusiasmanti come il pareggio contro il Nantes, arrivato nonostante l’84% abbondante di possesso palla che è a tutti gli effetti una percentuale da record.

Ingiustificabile, poi, la classifica di Champions League dove i campioni di Francia si trovano al momento addirittura fuori dalla zona playoff, 25esimi con soli 4 punti conquistati in cinque partite. E sappiamo che da quelle parti, finché non si aggiungerà quella coppa in bacheca, saranno sempre tutti sulla graticola. Anche un maestro come Luis Enrique, mai come in questo momento nell’occhio del ciclone dal suo arrivo in Francia. 

Iacopo Erba

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