Analisi 11 novembre

Nella crisi del Manchester City: Haaland non basta, l’assenza di Rodri incide

Quattro ko consecutivi per Guardiola che mai aveva ottenuto una striscia di risultati così negativa

Quattro ko consecutivi per Guardiola che mai aveva ottenuto una striscia di risultati così negativa

Crisi aperta in casa Manchester City con Pep Guardiola che, per la prima volta da quando siede sulla panchina dei Citizens, si trova ad affrontare un periodo decisamente difficile. Basti pensare che da quando Guardiola è diventato allenatore, quindi nel 2007, solo una volta ha perso quattro gare consecutive: sulla panchina del Bayern nella stagione 2014/2015. La stagione del City continua infatti a essere difficile e, contro il Brighton, è arrivato il quarto ko stagionale consecutivo come non accadeva dal 2006, ben prima dell’arrivo di Guardiola insomma.

Manchester City, i motivi della crisi

Eppure nonostante il City abbia il miglior marcatore della Premier, Haaland a quota 12 gol, sono quattro i ko tra campionato, Champions League e Coppa. I motivi sono certo più di uno: i tantissimi infortuni che partono da Ruben Dias, Stones e Grealish fino al lungodegente Bobb fino a Aké e Akanji, non ancora al meglio, e De Bruyne rientrato solo nelle ultime due partite. Ma, probabilmente, quella che pesa di più è l’assenza del Pallone d’Oro Rodri, basti pensare che nelle 78 partite con il mediano spagnolo in campo, il Manchester ha vinto 60 match pareggiandone 16 e perdendone 2.

Guardiola: “Lo sport non è sempre sole”

Insomma, una serie di deficit che hanno portato alla crisi che Guardiola ha così commentato: “Lo sport non è sempre sole. Non è sempre momenti buoni. È la fine di un’era. So che la gente lo vuole. Lo percepisco da molti, molti anni. Dobbiamo cercare di vincere di nuovo, il calendario sarà difficile, ma ciò avverrà quando i giocatori torneranno. Al momento non siamo in grado di mantenere il massimo livello per 90 minuti”.

Jessica Reatini

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