Rivoluzione Milan: Allegri e Tare trasformano i rossoneri in meno di tre mesi
In poche settimane il Milan ha cambiato faccia, rivoluzionando la rosa per tornare a competere ai massimi livelli

Neanche tre mesi. Questo è quanto è bastato al nuovo direttore sportivo e al nuovo allenatore del Milan per rivoluzionare la squadra. Se anche nei risultati soltanto il tempo potrà dirlo, sta di fatto però che nel giro di una dozzina di settimane la rosa è cambiata profondamente. Nei numeri e negli interpreti, e per volere di Tare e Allegri.
Dica trentatré
Sette sono i calciatori acquistati fino a questo momento dal Milan, quindici invece quelli venduti. Un ricambio da ventidue pedine, senza considerare i cinque rientri dai prestiti, i tre contratti scaduti e i quattro mancati riscatti. Per un totale di trentatré movimenti all’interno di una rosa che, lista alla mano, può contenere al massimo venticinque pedine.
I volti nuovi
Fanno parte del primo gruppo i sette nuovi acquisti, arrivati per un totale di 102,5 milioni più 9 di bonus. Dal grande colpo mediatico Modric alla telenovela a lieto fine Jashari, passando per i vari Ricci, Estupinan, de Winter, Terracciano e Athekame, ultimo della lista ma solo per il momento.
Le cessioni
Sono invece 157 i milioni incassati dalle cessioni, a cui ne vanno aggiunti 24 di bonus e 19,5 per i riscatti. Quello di Reijnders è senza dubbio l’addio più sofferto, seguito a stretto giro da Thiaw e Theo Hernandez. Out anche Kalulu, Emerson Royal e i vari Pobega, Sportiello, Colombo, Morata, Bondo, Terracciano più i giovani Camarda, Liberali e Comotto.
Gli altri
A questo elenco vanno aggiunti Saelemaekers, Bennacer, Adli, Okafor e Lazetic, tutti rientrati dai rispettivi prestiti e ancora a Milanello per il momento. E, allo stesso modo, Florenzi, Jovic e Vasquezche hanno salutato il Milan per la scadenza del contratto e Walker, Joao Felix, Sottil e Abraham che non sono stati riscattati.
Rivoluzione
E non finisce qui, perché almeno un altro colpo in attacco arriverà da qui alla fine della sessione estiva di calciomercato. E allora è impossibile non parlare di rivoluzione in casa Milan. Perché di fatto quello che hanno portato avanti Tare e Allegri in pochi mesi è un cambiamento epocale. Dai risultati ignoti, perché i verdetti del campo sono imprevedibili, ma dagli obiettivi nobili, perché un Milan costretto a navigare a metà classifica rappresenta una brutta pubblicità per l’intero calcio italiano, al netto di una Supercoppa vinta o di una Coppa Italia sfiorata.
Claudio Ferrari