Analisi

Serie A, ottobre periodo nero per i crociati: cosa succede al calcio?

Il calcio si interroga dopo i tanti infortuni ai crociati accusati dai calciatori nelle ultime settimane, quali sono le cause?

Il calcio si interroga dopo i tanti infortuni ai crociati accusati dai calciatori nelle ultime settimane, quali sono le cause?

Una dura caduta, un movimento sbagliato o uno scontro di gioco. Alla base possono esserci tante motivazioni, ma il dolore resta quello e la diagnosi mai positiva. Possono variare le intensità, ma negli ultimi anni quello dei ‘crociati’ è un problema che si sta facendo sempre più comune e ricorrente, soprattutto quando arriva il mese di ottobre. A dimostrarlo è la Gazzetta dello Sport, che sull’edizione odierna ha proposto dei numeri a dir poco interessanti. Negli ultimi dieci anni la media è di 12 casi di rottura del crociato complessivi, quest’anno siamo all’inizio e ne contiamo già 9. Bremer e Zapata sono quelli più rumorosi, senz’altro, ma alla lista ci sono anche i nomi di Scamacca, Circati e Cambiaghi restando nel territorio italiano, e quelli di Rodri e Carvajal spostandoci in Inghilterra e in Spagna. 

Ottobre mese nero, perché?

Ottobre, come detto, è il mese più ‘rischioso’. Il perché prova a spiegarlo Francesco Della Villa, direttore del Centro Studi di Isokinetic, intervenendo ai microfoni della rosea: «In questo periodo abbiamo registrato più infortuni in assoluto», spiega lasciando in sospeso sulle cause, prima di aggiungere: «Si tratta dell’inizio della stagione, i giocatori sono meno preparati». Ottobre è infatti quel mese in cui il ritmo si alza, aumenta improvvisamente il numero di partite e si riduce quello degli allenamenti. I giocatori sono più esposti a rischi e a questo ci si abbina una condizione atletica e muscolare ancora non al top della forma, come sottolineato dallo stesso Della Villa. 

Quel che più preoccupa sono, però, i dati nel complesso sulla Serie A. Ancora una volta l’esperto espone i numeri per evidenziare una situazione tragica. Da un punto di vista generale, infatti, la media è di un infortunio al crociato ogni due anni per ciascun club. Circa il 10% dei giocatori in un campionato probabilmente si romperà il crociato. Un problema non da poco. Un problema che, abbinato alle tempistiche che servono per tornare in forma (variano dal tipo di problema accusato), aggravano ulteriormente la questione tanto per i singoli calciatori, quanto per le squadre costrette a rinunciarvi. 

Le cause 

Spiegare il tutto con la solita frase: «sono aumentate le partite» è riduttivo. Non basta. Serve qualche altro dettaglio. La diminuzione degli allenamenti per esempio? È sicuramente una delle ragioni, soprattutto se si vanno a selezionare quelli che sono gli allenamenti veramente allenanti e che, quindi, contribuiscono alla formazione e l’irrobustimento del corpo (in ogni sua parte), aumentando così la resistenza. Ma anche questo potrebbe non essere sufficiente. Per avere una risposta non dettagliata – forse non ne abbiamo i mezzi – ma quanto meno soddisfacente, bisogna entrare un po’ più nel dettaglio dell’evoluzione calcistica degli ultimi anni. A essere aumentate, infatti, non sono solo le partite – e con loro il rischio di esporsi a problemi di ogni tipo -, ma anche la loro intensità, il loro ritmo e di logica conseguenza anche la forza dei contrasti e lo stress tanto psicologico, quanto – ed è questo che ci interessa – fisico.  

Ogni cambiamento ha una conseguenza che, a sua volta, ne scatena un’altra. La rottura del crociato è la fine di una catena che ha all’interno talmente tanti anelli, talmente tanti legami dettagliati e complicati che non può ridursi al semplice aumento delle partite, sicuramente tra le cause scatenanti di questo problema. Le articolazioni sono molte e in queste si inserisce anche un aspetto ancor più individuale e selettivo: il modo in cui arriva l’infortunio. Della Villa indica tre possibilità: un contatto diretto (quindi tackle o contrasto), un contatto indiretto (fallo e poi infortunio sulla caduta) e un non contatto (il giocatore si fa male da solo). Se il primo esce quasi da ogni logica, perché scatenato da un contratto eccessivamente duro, per gli altri c’è una motivazione che può essere analizzata, che può portare a riflessioni e a conseguenti soluzioni. Chissà se le ultime vicende non diventeranno simbolo di una svolta storica per il calcio. 

Niccolò Di Leo

Potrebbe interessarti

Analisi
Stagione 2025, i voti ai top 10: Lorenzo Musetti
Il 2025 è l’anno migliore della carriera di Musetti che chiude all’8° posto della classifica ATP
Analisi
Bundesliga: preview Bayern Monaco-St. Pauli
Una delle sfide più interessanti del weekend tedesco è in programma sabato pomeriggio in Baviera
Analisi
CIES, ecco i club più virtuosi d’Europa: ci sono tre italiane
Tre squadre della Serie A possono vantare alcuni dei conti migliori dal 2021 ad oggi
Analisi
NBA 2025-2026, 28 novembre: preview LA Clippers-Memphis
Incrocio tra due squadre che si sono finora espresse al di sotto delle aspettative
Analisi
Dopo Koopmeiners, altra ‘Spallettata’: ecco come Miretti si sta prendendo la Juve
Ai box da inizio stagione a causa dei postumi di un infortunio rimediato al Genoa, in molti avranno notato, da quando Spalletti si è insediato sulla panchina della Juve, il crescente impiego di Miretti
Analisi
Tare sfida il passato, ma sulla Lazio c’è ancora una sua firma
Diciotto anni alla Lazio e tanti giocatori portati a Formello: Tare si prepara al primo incrocio da ex
Analisi
NBA 2025-2026, 28 novembre: preview LA Lakers-Dallas
Grande interesse per la sfida tra Luka Doncic e la sua ex squadra
Una parata d'altri tempi
Analisi
Série A: preview Santos-Sport Recife
Venerdì notte a Vila Belmiro si affrontano due squadre prestigiose con stati d'animo opposti
Gasperini
Analisi
La Roma vince ancora, anche in Europa: numeri super, ora l’esame Napoli
I giallorossi di Gasperini trovano un’altra vittoria importante in una prima parte di stagione davvero fantastica
Analisi
NBA 2025-2026, 28 novembre: preview Oklahoma-Phoenix
I campioni in carica guidano l’Ovest con 18 vittorie su 19 partite disputate
Analisi
Ligue 1: preview Metz-Rennes
Il massimo campionato francese inaugura la quattordicesima giornata venerdì sera nel nord-est del paese
Una parata d'altri tempi
Analisi
Pro League: preview Mechelen-Standard Liegi
La sedicesima giornata del massimo campionato belga comincia venerdì sera nelle Fiandre con una sfida ricca di fascino