Analisi

Sinner n. 1 a fine 2024: focus su una stagione da record

L'altoatesino è appena diventato il primo italiano a chiudere l'anno al 1° posto in classifica
Filippo Re

L’altoatesino è appena diventato il primo italiano a chiudere l’anno al 1° posto in classifica.

Un nuovo traguardo storico è stato tagliato da Jannik Sinner che, battendo per 6-4 7-5 il ceco Tomas Machac nella semifinale del Masters 1000 di Shanghai, ha acquisito la certezza matematica di chiudere l’anno alla prima posizione del ranking mondiale.

Primo italiano al n. 1 a fine stagione

Si tratta di un traguardo storico perché, prima del nativo di San Candido, nessun nostro connazionale era riuscito a centrare questo obiettivo che arriva, tra l’altro, con largo anticipo rispetto al termine della stagione tennistica.

Il 2024 da record di Sinner

I numeri del 23enne azzurro sono impressionanti in un anno in cui ha messo in bacheca ben sette trofei, con due titoli dello Slam conquistati a Melbourne e New York, per un totale di 65 vittorie in 71 partite giocate; l’unico tennista in grado di metterlo seriamente in difficoltà è stato Carlos Alcaraz che gli ha inflitto tre delle sei sconfitte stagionali.

I punti conquistati da Jannik in ogni torneo

Quello che emerge in modo evidente è la straordinaria continuità di rendimento dell’italiano, mai sconfitto prima dei quarti di finale in 14 tornei giocati, e la capacità di muovere la classifica su ogni superficie, compresa quella terra rossa che fino alla scorsa stagione sembrava indigesta all’altoatesino.

Di seguito, i punti raccolti da Sinner in ogni appuntamento del circuito:

Australian Open: 2000 (vittoria)

Rotterdam: 500 (vittoria)

Indian Wells: 400 (semifinale, depennati dalla sua classifica a causa della doppia positività al Clostebol)

Miami: 1000 (vittoria)

Montecarlo: 400 (semifinale)

Madrid: 200 (quarti)

Roland Garros: 800 (semifinale)

Halle: 500 (vittoria)

Wimbledon: 400 (quarti)

Montreal: 200 (quarti)

Cincinnati: 1000 (vittoria)

US Open: 2000 (vittoria)

Pechino: 330 (finale)

Shanghai: 1000 (vittoria)

Totale punti: 10330

Filippo Re

Potrebbe interessarti

Analisi
Ligue 1: preview Strasburgo-Lilla
In Alsazia si affrontano due belle squadre reduci da impegni internazionali
Analisi
Eredivisie: preview AZ Alkmaar-PSV
Domenica pomeriggio in Frisia si affrontano due grandi squadre che in settimana hanno giocato in Europa.
Analisi
Genoa-Fiorentina, De Rossi contro Vanoli: sfida dei ‘debuttanti’
Gara particolare a Marassi, tra due squadre che cercano la risalita in classifica. E tra due tecnici all'esordio sulla nuova panchina 
Analisi
Inter, Frattesi non trova spazio: via a gennaio?
Il centrocampista è pronto a chiedere la cessione già nella sessione invernale di mercato
Analisi
Lazio, il compromesso storico: Sarri ha un’arma in Dia
Tanto criticato, ma tanto caro a Maurizio Sarri: Boulaye Dia è la nuova arma del Comandante per rivoluzionare la Lazio
Analisi
ATP Finals 2025, round robin: preview Cash/Glasspool-Bolelli/Vavassori
Prova del fuoco per Bolelli e Vavassori contro i campioni di Wimbledon all'esordio a Torino
Baroni
Analisi
Il Torino cerca l’impresa contro la Juve: c’è da sfatare il tabù derby
Dopo un avvio complicato il Torino di Baroni si sta riprendendo, come dimostrato dalle vittorie contro Roma e Napoli
Analisi
ATP Finals 2025, round robin: preview Zverev-Shelton
Grande curiosità per vedere all’opera Ben Shelton per la prima volta alle ATP Finals
Analisi
Premier League: preview Brentford-Newcastle
Tra le sfide più interessanti della domenica di calcio inglese c'è quella in programma alla confluenza tra Tamigi e Brent
Una parata d'altri tempi
Analisi
LaLiga: preview Valencia-Betis
Una delle partite più affascinanti del weekend di Primera División è in programma domenica alle 18:30 al Mestalla
Australian Open, 1° turno: preview Gasquet-Alcaraz
Analisi
ATP Finals 2025, round robin: preview Alcaraz-De Minaur
Alcaraz è imbattuto con De Minaur nei quattro precedenti disputati dai due tennisti
Analisi
Koopmeiners difensore: una narrazione sgradevole
Teun reinventato (si fa per dire) da Spalletti in difesa: meno rischi e più equilibrio, ma la Juventus lo aveva preso per segnare e dominare