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| ANALISI

Un’altra retrocessione per Di Francesco

Dopo quella di un anno fa alla guida del Frosinone, la storia si è ripetuta ieri in sella al Venezia, sconfitto 3-2 al Penzo dalla Juventus nell’ultima giornata di Serie A

Niente impresa, o forse sarebbe servito un miracolo (sportivo) per salvare il Venezia all’ultima giornata della Serie A appena terminata. Un pò per la difficoltà oggettiva della partita in sè con i bianconeri e un pò perché anche tre punti, conti alla mano, non sarebbero nemmeno bastati per salvarsi direttamente.

In ogni caso il Venezia, pur giocando una gara pimpante, intensa e frizzante, è stato sconfitto 3-2 dalla Juventus di Tudor, che ha festeggiato vittoria e qualificazione alla prossima Champions League. Un ko costato appunto la retrocessione ai lagunari, nonché l’immediato ritorno in cadetteria, neanche 12 mesi dopo la promozione ai danni della Cremonese nella finale playoff.

Sono stati meritati comunque, a fine gara, gli applausi del pubblico del Penzo, perché l’impegno e la voglia, a Yeboah e compagni, non sono mai mancati, e non solo ieri, ma evidentemente da soli non sono bastati per evitare il triste epilogo.

E lo stesso discorso va fatto anche per il mister, Eusebio Di Francesco che, come un anno fa, è retrocesso ancora, e sempre all’ultima giornata di campionato.

Le lacrime di “Difra” e il futuro incerto

“Questa squadra mi abbia dato tutto ciò che poteva darmi, la gente ci ha dato tantissimo anche stasera. In Italia raramente si vede retrocedere con gli applausi, non sempre le ciambelle riescono col buco. È il secondo anno che retrocedo all’ultima giornata, oggi ho scelto di venire perché è giusto metterci la faccia. Quando vedo dall’altra parte anima e cuore non posso rimproverare niente a nessuno”.

Così ieri sera nel post-gara ha parlato Eusebio Di Francesco, lucido nel descrivere parte delle emozioni provate ieri sera al Penzo, assieme a tanta delusione, la stessa patita l’anno scorso sulla panchina del Frosinone, sconfitto sempre in casa (in quel caso dall’Udinese) e retrocesso la sera stessa in B. Una batosta non da poco per “Difra”, che si troverà costretto per l’ennesima volta in carriera a voltare pagina, assorbendo lo scotto della seconda caduta tra i cadetti, e a ripartire, con nuove idee e progetti.

Ma al momento, il futuro dell’allenatore abruzzese è incerto, come da lui stesso dichiarato. “Sono riconoscente e ho una sensibilità personale, ragioneremo a mente fredda e ci vedremo in settimana per capire il nostro futuro”.

Giovanni Poggi