Velasco e il calcio: una leggenda della pallavolo al servizio di Lazio e Inter
Julio Velasco è soprattutto pallavolo, ma non solo: in passato ha vissuto anche due esperienze nel mondo del calcio con Lazio e Inter

Sembrava il remake dell’11 agosto di un anno fa. Un intero Paese incollato davanti alla televisione. Un gruppo di ragazze, anzi, ancor prima di amiche, che su un campo da pallavolo facevano la storia dello sport italiano. Un 3-0 netto agli Stati Uniti, una partita a senso unico che ha reso orgoglioso l’intero Stivale e che ha portato il primo oro olimpico nella storia della pallavolo femminile italiana.
Nel pomeriggio di ieri abbiamo rivissuto le stesse emozioni, con un po’ di tensione in più. Le azzurre di Julio Velasco, si sono ripetute conquistando il secondo mondiale nella storia della Nazionale, al termine di una combattutissima finale contro la Turchia. Il primo set vinto agevolmente, la decisa risposta turca nel secondo, il 2-2 e l’incredibile vittoria al tie break. Guidate da un argentino quanto mai italiano, le azzurre hanno fatto esplodere di gioia l’Italia intera, riportando il Tricolore sul tetto del mondo.
Velasco, una nuova luce nella storia della Pallavolo femminile italiana
Un successo destinato a restare una pietra miliare dello sport italiano, che tra i suoi artefici ha quel Julio Velasco di cui abbiamo già accennato. Lui che ha riportato ambizione, unione e voglia a un gruppo di giocatrici che hanno saputo cogliere al balzo l’occasione capitatagli. Quello stesso Velasco che nel suo passato si è saputo espandere anche oltre il mondo del volley, mettendo a disposizione le proprie competenze sportive anche nel calcio e, in particolar modo, per due delle squadre più forti al mondo.
Velasco nel mondo del calcio: Cragnotti lo porta alla Lazio
Il primo a puntare su di lui fu un certo Sergio Cragnotti che, nel lontano 1998, lo chiamò a Roma per lavorare nella Lazio. Velasco era reduce dalla sua prima avventura – durata solo un anno – sulla panchina dell’Italia femminile e dalla sua vantava 7 anni di successi come selezionatore della Nazionale maschile, con la quale vinse tra il 1989 e il 1996: 3 Europei, 2 Mondiali e 5 World League (oggi Nations League). In quel periodo, però, sentì l’esigenza di cambiare, di staccarsi per qualche anno dalla panchina e dalla pallavolo per tentare una strada diversa. Cragnotti ne approfittò e, sul nascere di una Lazio destinata a intraprendere il periodo più vincente della sua storia, gli affidò il ruolo di direttore generale del club.
La società biancoceleste, anche grazie all’arrivo dell’argentino, al termine di quella stagione vinse, in finale contro il Maiorca, il suo primo trofeo europeo: la Coppa delle Coppe. Quella partita, però, fu l’ultima che Velasco visse da dirigente della Lazio. Nonostante i due anni di contratto, chiese di essere svincolato dall’accordo. I motivi non vennero mai svelati, ma le voci parlano di un rapporto non idilliaco con Eriksson che, a quanto si dice, soffriva probabilmente una figura così ingombrante alle spalle.
Velasco all’Inter: pochi difficili mesi
Per lui, però, il calcio aveva ancora qualcosa in riservo. Salutata la Lazio, infatti, nel 2000 Velasco si trasferì a Milano, sponda Inter. Moratti lo volle con sé ancora nel ruolo di dirigente generale con il compito di seguire Marcello Lippi sul campo, mettendo a sua disposizione le proprie conoscenze sulla preparazione e la gestione atletica degli sportivi. Anche qui la sua esperienza, però, durò pochi mesi. Esonerato Lippi e con l’arrivo di Marco Tardelli come nuovo tecnico nerazzurro, Velasco disse definitivamente addio al mondo del calcio, ritornando alla pallavolo per guidare, nel 2001, la Nazionale della Repubblica Ceca.
Velasco tra Lazio e Inter: il racconto delle due esperienze
Nel corso degli anni Velasco è tornato spesso sulla sua avventura calcistica. A proposito della Lazio, nel 2021, disse ai microfoni di Sky Sport: “Il mondo del calcio è diverso da quello della pallavolo, ma è sempre uno sport: i problemi dei calciatori sono gli stessi degli atleti di altri sporti. Sono ragazzi. La funzione di direttore generale nella Lazio è stata molto interessate, ma è un ruolo che non mi attrae molto. Potrei lavorare con uno staff tecnico ma più a contatto con i giocatori”. Più particolari, invece, le dichiarazioni in merito alla sua avventura all’Inter nella medesima intervista: “La situazione in nerazzurro fu più confusa per il ruolo che avevo rispetto alla Lazio, me ne andai via quando se ne andò Lippi”.
Niccolò Di Leo