Arnautovic è l’uomo in più verso il sogno Triplete
Arnautovic è salito in cattedra in questa fase cruciale della stagione per l’Inter: è l’ultimo rimasto dell’anno in cui i nerazzurri vinsero tutto

L’ascesa di Marko Arnautovic è piovuta come una manna dal cielo sulla testa dell’Inter in un momento chiave di una stagione che può regalare un’incredibile quantità di soddisfazione. Con i nerazzurri in corsa su tutti i fronti e ben 48 partite nelle gambe, solo una in meno di quelle disputate in tutta l’annata 2023/24, l’austriaco ha ritrovato nelle ultime settimane una condizione fisica scintillante, segnando e impattando in modo determinante in partite anche complicate e spesso risolte da alcune sue giocate di assoluto livello. Il gol e l’assist di sabato scorso contro il Cagliari sono solo la ciliegina sulla torta per un giocatore ritrovato, che peraltro è l’unico ad avere legami con la storica squadra che 15 anni fa regalò ai tifosi la gioia dello storico Triplete.
Numeri esaltanti
Sette gol in tutte le competizioni in una manciata di minuti giocati, due reti consecutive a San Siro, un sorriso di nuovo stampato in volto. La parabola di Arnautovic, da “pacco” a risorsa imprescindibile, fa felice Inzaghi e la sua stanca Inter. L’ex Bologna ha dato respiro fondamentale a Marcus Thuram nell’ultimo turno di campionato non facendolo affatto rimpiangere e dimostrandosi abilissimo a duettare in attacco con Lautaro Martinez. Bravo nel gioco di sponda, nel raccordare i reparti e anche finalmente nel trovare la porta, dopo mesi difficilissimi e un morale sotto i tacchi che aveva complicato non poco le cose al tecnico soprattutto nella gestione delle rotazioni, visto il quasi zero assoluto arrivato dalle altre due alternative Correa e soprattutto Taremi, delusione enorme di questa stagione per il club campione d’Italia in carica.
Un obiettivo chiaro
Arnautovic, come detto, c’era nella straordinaria Inter del Triplete ma di fatto solo fisicamente. L’austriaco, ai tempi giovanissimo, fu poco più che una comparsa in quell’annata storica e 15 anni dopo non si è mai nascosto, ammettendo chiaramente come non sentisse affatto suoi quei trofei. La grande occasione di chiudere il cerchio si è però ripresentata, a coronare una carriera che forse avrebbe potuto anche dire qualcosa in più in relazione alle sue strepitose potenzialità, probabilmente mai espresse fino in fondo. Il centravanti, d’altronde, ha lasciato la comfort zone di Bologna per vincere e ci è già riuscito con lo scudetto dello scorso anno. Ma d’altronde, se l’appetito vien mangiando…
Iacopo Erba