De Ketelaere è rinato: re degli assist e un impatto determinante
Gasperini ha trasformato un ragazzo smarrito in un centrocampista offensivo letale, con visione di gioco e personalità fuori dal comune
Un passo leggero, quasi etereo, sferzato all’improvviso da incomprensibili accelerazioni, sfuriate che tagliano in due le difese avversarie e generano costantemente pericoli. Impossibile, soltanto un paio di anni fa, associare tutto questo a Charles de Ketelaere, che ammuffiva tristemente in panchina al Milan relegato nella pila degli scarti da uno staff tecnico, almeno nel suo caso, decisamente poco lungimirante. Problemi di collocazione tattica, ma anche di eccessiva timidezza, come se quei colori lo avessero prima schiacciato e poi definitivamente depresso.
Serviva un mago per far riesplodere un talento che a Brugge, per quanto acerbo, aveva già incantato. Una qualità fuori dal comune che Paolo Maldini aveva colto e che Gian Piero Gasperini ha abbracciato, vincendo l’ennesima sfida della sua straordinaria carriera. Da biondino spaurito Charles si è trasformato in un killer pettinato, sempre connesso e nel vivo del gioco e capace, oltree che di legare alla perfezione la fase offensiva atalantina innescando alla grande i compagni, anche di fare da vero e proprio metronomo dei ritmi. Licenda di offendere e soprattutto di alzare i giri del motore a piacimento, con una squadra pronta a leggerne la fantasia e a seguirlo in tutto e per tutto.
I numeri (fonte Opta) denotano la crescita del vero re degli assist del calcio italiano, almeno ad oggi. Da quando è all’Atalanta sono 17 gli assist confezionati da CDK in tutte le competizioni, un record nei cinque principali campionati europei. Uno in più di Rafael Leao (16) del Milan e tre (14) in più del suo partner d’attacco Ademola Lookman, altro fenomeno plasmato e forgiato dall’educazione gasperiniana.Â
Il belga ha innescato il nigeriano ben nove volte, più della metà dei suoi passaggi vincenti dal suo arrivo in nerazzurro: un numero incredibile, che denota l’intesa perfetta tra due giocatori che in campo si trovano a meraviglia come dimostrato a Napoli e a Stoccarda, appuntamenti nei quali hanno fatto il bello e cattivo tempo prendendosi gioco delle difese avversarie.
Poi 3 a testa per Miranchuk e Scamacca, uno per Ederson e Retegui. Una squadra ai piedi di un ex oggetto misterioso, finalmente esploso e ora pronto a imporsi come uno dei veri volti del nostro campionato.
Iacopo Erba