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| LE STELLE

Insigne flirta con la Lazio: com’è andata con Sarri al Napoli

Rientrato in Italia dopo tre anni a Toronto, l’attaccante è alla ricerca di un club che gli permetta di rilanciarsi in Serie A e riconquistare la maglia della Nazionale. Una reunion con il tecnico toscano è tanto complessa quanto affascinante

Lorenzo Insigne
Lorenzo Insigne

Tornato in Italia dopo l’esperienza in MLS con il Toronto, Lorenzo Insigne è pronto a ripartire dalla Serie A. A 34 anni, compiuti lo scorso 4 giugno, l’ex capitano del Napoli è finito nel mirino di alcuni club e tra questi ci sarebbe la Lazio del suo Maestro Maurizio Sarri. I biancocelesti hanno il mercato bloccato – la società di Claudio Lotito lo potrebbe tesserare o a gennaio oppure a novembre, qualora arrivasse prima una decisione sullo sblocco – ma sarebbero ben lieti di concedergli una nuova chance. L’obiettivo, come dichiarato dallo stesso calciatore al suo sbarco a Fiumicino, è quello di riconquistare la maglia azzurra con la quale ha vinto l’Europeo nel 2021 da protagonista.

Insigne e l’ipotesi Lazio

“Sto molto bene. Sono contento e sereno di essere in Italia, voglio restarci – commenta –. Ho un procuratore che sta lavorando alla cosa e vediamo che succede. Deciderò non solo per il mio bene, ma anche per il bene della mia famiglia. La Lazio ha il blocco del mercato, quindi è inutile fasciarsi la testa. Sono dinamiche sulle quali non spetta ovviamente a me decidere. Però per me tornare a lavorare con Sarri sarebbe un piacere e un onore. La situazione al momento è complicata come sanno tutti, vedremo”. Insigne, dunque, non pone alcun veto, anzi: “Parlo così perché io apprezzo il mister come persona e come allenatore. Sono stato bene con lui. E nella vita bisogna sempre sedersi a tavolino prima di decidere. La scelta migliore solamente in questo modo la puoi fare”.

Insigne e gli anni d’oro con Sarri al Napoli

Sì, perché quelli vissuti a Napoli sotto la gestione del tecnico toscano sono stati gli anni migliori della sua carriera, e non solo in termini di numeri. L’arrivo di Sarri nel 2015 segnò un punto di svolta per il club e, in particolare, per lo stesso Insigne. Dopo stagioni di crescita sotto Mazzarri e Benitez, il talento di Frattamaggiore trovò la definitiva consacrazione. Il Maestro, con il suo calcio iper-organizzato e al tempo stesso libero nella fantasia, fu l’allenatore ideale per sprigionare il potenziale dell’esterno napoletano. Nel 4-3-3 sarriano, il numero 24 veniva schierato a sinistra nel tridente offensivo. La sua posizione era perfettamente calibrata: abbastanza largo da creare ampiezza, ma anche pronto ad accentrarsi e dialogare con il regista offensivo della squadra, spesso Dries Mertens o Gonzalo Higuain. In quel sistema, Lorenzo non era più solo un’ala veloce e tecnica: divenne un vero e proprio regista offensivo laterale, capace di rifinire, segnare e dettare il ritmo della manovra. Sotto la guida del tecnico toscano, affinò la sua comprensione degli spazi, il timing degli inserimenti e la precisione nei passaggi filtranti. Non a caso, le sue stagioni più produttive in termini di gol e assist arrivarono proprio in quegli anni: 47 gol e 34 assist in 139 partite totali. Alla fine, nel triennio napoletano di Sarri la squadra non mise in bacheca nessun titolo – nella stagione 2017-18 non bastarono 91 punti per chiudere davanti alla Juventus di Massimiliano Allegri – ma raggiunse livelli di spettacolarità mai sperimentati prima e dopo.

Vincenzo Lo Presti