Como, l’inizio di Diao: dalla chiamata con Fabregas, all’esplosione contro il Milan
Un talento voluto e fatto sbocciare da Fabregas, un impatto straordinario: il Como in Diao ha trovato l’ennesimo giovane fenomeno.
Stavate aspettando la novità del mercato di gennaio? Tra Kolo Muani, Walker e altri molteplici acquisti, la grande sorpresa potrebbe averla portata il Como. La società lariana che, già in estate si era mossa con colpi da novanta del calibro di Sergi Roberto, Alberto Moreno, Pepe Reina e Raphael Varane (ritiratosi dopo l’infortunio), a gennaio ha deciso di puntare anche sulla linea verde. Quindi mano al portafoglio, occhi puntati verso il futuro ed è iniziata la selezione del talento del domani, ma anche per il presente. Un lungo casting che ha convinto Fabregas e i dirigenti a investire su un giovane emergente che militava tra le file del Betis Siviglia. Un classe 2005 che, nonostante la giovane età , vantava già 47 presenze con la prima squadra degli andalusi.

Diao, la Serie A ha un nuovo protagonista
Assane Diao ha deciso di ritagliarsi un ruolo da protagonista nel calcio italiano e ha voluto mettere le cose in chiaro fin dal primo giorno, fin dal suo esordio contro la Lazio, quando si era procurato l’espulsione – poi non data da Tremolada – di Pellegrini. Una prima avvisaglia di quello che sarebbe accaduto poi nelle uscite successive. Tra Milan e Udinese, l’esterno spagnolo ha trovato per ben due volte la rete, mettendo in mostra tutte le sue potenzialità , ma soprattutto regalando i tre punti al Como nella partita contro l’Udinese. L’avvio dei sogni, quello che sperava e forse anche oltre, le giuste basi per l’inizio di un lungo cammino che ha come obiettivo finale quello di far crescere lui e la stessa società , protagonista di un progetto ambizioso che è stata fondamentale in quella chiacchierata tra Fabregas e lo stesso Diao al momento del trasferimento e che l’attaccante ha raccontato ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
La telefonata con Fabregas
«Ho parlato con Fabregas, che mi ha illustrato il progetto, la visione e quello che aveva in mente per me e per lo sviluppo della squadra. Terminata la telefonata, non avevo più dubbi. Ci sono tanti spagnoli e il tutto risulta sicuramente interessante. Credo che chiunque abbia avuto l’opportunità di vedere una nostra partita sia rimasto positivamente colpito dal gioco proposto. L’interesse nasce così» – poi sulla crescita del Como – «Il club vuole crescere e per crescere c’è bisogno di tutti. Sono contento di avere compagni forti come loro. La competizione ti aiuta a crescere e a raggiungere gli obiettivi. Posso giocare anche come attaccante, sono un esterno che ama trovare spazio, ma se necessario mi piace anche stare più vicino all’area di rigore. Io come Balotelli? Ha fatto la storia, ho molto rispetto per lui, ma come caratteristiche non penso di assomigliargli. Siamo differenti».
Niccolò Di Leo