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| LE STELLE

La strada è quella giusta: Sinner vuole il 1° titolo a Wimbledon

Il n. 1 al mondo non ha ancora perso un set nello Slam londinese.

Dopo aver attraversato un periodo complicato a causa della finale persa al Roland Garros con Carlos Alcaraz e della separazione dal preparatore atletico Marco Panichi e dal fisioterapista Ulises Badio, Jannik Sinner sembra nuovamente tornato al top sia dal punto di vista fisico che da quello mentale.

Sinner mostruoso con Vukic

Il nativo di San Candido non ha ancora perso un set in questo torneo in cui ha liquidato il connazionale Luca Nardi per 6-4 6-3 6-0 e l’australiano Aleksandar Vukic con il punteggio di 6-1 6-1 6-3; curiosamente, l’aussie aveva perso con Alcaraz nel 2° turno dell’ultima edizione e si è, quindi, lanciato in un paragone tra i primi due tennisti al mondo: “Sono chiaramente due livelli sopra tutti gli altri, almeno. Carlos regala più punti facili, si può respirare un po’. Con Sinner è semplicemente soffocante. Rivela le debolezze dell’avversario con estrema facilità. Quando andavo all’asciugamano, mi sentivo come su un ring, nell’angolo”.

Solo Djokovic può infastidire Jannik prima della finale

La sensazione è che il campione altoatesino abbia un’autostrada spalancata verso la probabile semifinale con Novak Djokovic perché il suo prossimo avversario, Pedro Martinez, non è neanche uno specialista dei campi in erba nonostante abbia raggiunto il 3° turno anche nel 2021, mentre negli ottavi troverebbe il vincente della sfida tra Grigor Dimitrov e Sebastian Ofner con l’esperto bulgaro che ha rimediato delle severe lezioni da Jannik negli ultimi confronti diretti; nei quarti, Ben Shelton è il più accreditato per affrontarlo, tuttavia ha già perso in tre set a Wimbledon con Sinner nell’ultima edizione.

Tutto ciò premesso, ci attendiamo di trovare il primo giocatore del ranking ATP tra i migliori quattro nel Major londinese contro il serbo e proprio di Nole il nostro connazionale ha parlato in conferenza stampa: “Siamo due giocatori diversi. Abbiamo somiglianze nel modo in cui colpiamo la palla di dritto e di rovescio. Ho visto la sua partita contro Evans e ha servito incredibilmente bene. Lui ha molta più esperienza di me. Lui riesce a variare il gioco molto di più. Forse io sono un po’ più veloce. A livello di costanza di rendimento dentro la partita forse sì, ci sono alcune somiglianze. Credo che alla fine mi abbia dato molti consigli per rendere il mio gioco simile al suo, ma comunque mantenendo il mio stile. Djokovic è sicuramente la persona a cui mi ispiro di più, quella da cui ho attinto di più”.

Filippo Re