Lazio, la mission impossible di Sarri
Maurizio Sarri si lancia in una vera e propria mission impossibile, il tecnico proverà a guidare una Lazio ‘baroniana’ senza alcun rinforzo

Non ci saranno volti nuovi nella Lazio di Maurizio Sarri. Anzi, nella seconda Lazio di Maurizio Sarri. Il tecnico toscano era tornato a Roma con tutt’altre premesse o promesse. Aveva preparato una lista di giovani nomi da portare a Formello per dare continuità al progetto di ringiovanimento di una rosa effettivamente troppo avanti con l’età. Il tecnico toscano voleva ripartire da qualcosa di concreto, ma “una svista” – come piace chiamarla dalle parti di Formello – ha reso tutto vano. Tirarsi indietro non era da lui e non era per lui. Dopo un’ora di “incazzatura” si è rimesso al lavoro per fronteggiare una sfida sulla carta proibitiva: trasformare in ‘Sarrista’ una Lazio ‘Baroniana’ e portarla in Europa.
Sarri, si riparte da 0(07°)
Sarà questa la sua mission impossibile, il suo obiettivo finale. All’età di 67 anni, dopo aver vinto un campionato, un Europa League e aver sfiorato il miracolo Scudetto con il Napoli, oggi decide di mettersi davanti a una montagna e scalarla a mani nude. La Lazio riparte da due settimi posti. Il primo arrivato con Tudor, suo successore dopo le dimissioni del 12 marzo 2024; il secondo più rocambolesco con Baroni, in seguito a una spumeggiante prima parte di stagione. Quella probabilmente è la dimensione di una Lazio che si trova costretta a far ritorno in una competizione europea, ma che nel tentativo di farlo non potrà contare su nuovi innesti a causa del blocco del mercato imposto dalla Covisoc.
Ops, è capitato…
La svista di cui si parlava sopra, tanto citata da Fabiani e Lotito, può anche essere definita come un errore di bilancio che, dopo il deposito del 31 marzo, ha portato al mancato rispetto dei tre parametri delle NOIF – Indice di Liquidità, costo del lavoro allargato e indicatore di indebitamento – costringendo, quindi, la Covisoc a intervenire e comunicare, verso la fine di maggio, il blocco del mercato in entrata alla Lazio. Notizia che Sarri ha saputo solo quando ormai era già pubblica e che, tra l’altro, gli è stata comunicata dalla società solo dopo che qualche voce da terzi era già arrivata dalle parti della sua abitazione in Toscana.
Estate 2023… non si stava tanto male…
Una situazione paradossale che ha portato malumore in un ambiente che, dopo 21 anni di presidenza, sta manifestando chiedendo a gran voce la cessione del club e il taglio del cordone ombelicale che lega Lotito alla Lazio dal 2004. Una situazione che rende ancor più arduo il compito di un allenatore che era tornato con lo scopo di far calcio, di aprire un ciclo e plasmare le nuove leve di una Lazio vincente. La situazione, invece, è drammatica. Anche più di due anni fa, quando nell’estate del 2023 aveva già minacciato una prima volta le dimissioni per un calciomercato non all’altezza di una squadra che ambiva alla Champions League.
Una sfida con sé stessi
“Dobbiamo sfidare noi stessi. Le difficoltà si possono affrontare in modo negativo, con gli alibi, oppure in modo positivo, facendo gruppo”. Ha parlato così Maurizio Sarri al suo gruppo, cercando un percorso da seguire in un labirinto cieco e buio. I più di 26.000 tifosi che si sono abbonati nonostante la situazione sono una prima luce da seguire, poi c’è la necessità di trovare in sé stessi la forza di dimostrarsi più forti di quel che sono, più forti degli alibi che potrebbero giustificare una stagione negativa.
Maurizio Sarri poche ma fondamentali certezze
Maurizio Sarri oggi è l’ancora di salvezza di un popolo che lui stesso ha cercato, ha rivoluto, ha riabbracciato. Quello stesso popolo per il quale ha deciso di restare nonostante quanto avvenuto, nonostante quanto non detto. In questa mission impossible che Sarri ha deciso di affrontare giocherà le sue armi, quelle del calcio, della tattica e del tanto lavoro. Cercherà il supporto di chi è pronto a dar tutto per la Lazio, quei tifosi che non lo lasceranno solo la domenica. Conterà su quei calciatori tanto distanti da lui, ma che ha il compito di dover plasmare a sua immagine e somiglianza per fare insieme qualcosa di davvero arduo.
Niccolò Di Leo