Mandragora da urlo: è lui il “bomber di scorta” della Fiorentina
Dopo Kean è il miglior goleador della Viola insieme a Gudmundsson: con la meravigliosa rovesciata all’Empoli sale a quota otto centri in stagione

Anche senza il proprio bomber, Moise Kean, la Fiorentina continua a volare. Nonostante l’assenza dell’attaccante italiano, ancora a Parigi per motivi familiari, la Viola ha fatto l’en plein e dopo aver battuto 2-1 in rimonta il Cagliari ha superato con lo stesso risultato l’Empoli all’Artemio Franchi. In entrambe le gare c’è la firma di Rolando Mandragora, ribattezzato Ronaldo Mandragora. Il centrocampista, infatti, in Sardegna ha servito a Gosens l’assist per il momentaneo pareggio mentre nel derby toscano si è messo in proprio siglando la rete del 2-0 con una meravigliosa acrobazia in rovesciata che prima ha colpito il palo e poi è finita in fondo al sacco.
Mandragora si riscopre goleador
È un momento magico per il classe ’97: come riporta Opta, da inizio febbraio, considerando tutte le competizioni, tra i giocatori di Serie A Rolando Mandragora è l’unico con almeno 10 partecipazioni al gol: sei reti e quattro assist. Numeri da urlo che hanno fatto dell’ex Toro un leader tecnico della formazione di Raffaele Palladino. Si è trasformato nel “bomber” di scorta della squadra e con la perla all’Empoli sale a quota otto centri in 36 presenze stagionali: dopo Moise Kean, autore di 23 reti in 39 apparizioni totali, il centrocampista è il miglior goleador della Fiorentina insieme a Gudmundsson (stessi sigilli in 29 gettoni). È di gran lunga il suo miglior anno a livello realizzativo visto che al massimo si era fermato a cinque (la scorsa stagione).
Mandragora sempre più indispensabile per Palladino
Nonostante l’infortunio al ginocchio che l’ha tenuto ai box per quasi un mese a ottobre, con 2449 minuti in campo è tra i più utilizzati da Palladino tra i calciatori di movimento dietro solo a Ranieri (3550), Dodo (3477), Kean (3063), Comuzzo (2634) e Gosens (2523). Il tecnico dei toscani difficilmente rinuncia a Mandragora, indispensabile nel suo scacchiere tattico sia per le qualità in fase di palleggio e sotto porta che per l’elevato numero di palloni recuperati in mezzo al campo. Insomma, a 27 anni (ne compirà 28 il prossimo 29 giugno) il nativo di Napoli ha trovato la definitiva consacrazione e con la Fiorentina punta a vincere la Conference League (la Viola è in semifinale contro il Betis Siviglia) e conquistare la qualificazione alla prossima Champions.
Vincenzo Lo Presti