Pellegri, che sfortuna: rottura del crociato e stagione finita
L’attaccante classe 2001, protagonista di un grande avvio di campionato con l’Empoli, si è infortunato dopo appena 11 minuti della sfida del Bentegodi contro il Verona
Rottura del crociato del ginocchio sinistro: è questo l’esito degli esami strumentali ai quali si è sottoposto Pietro Pellegri all’indomani dell’infortunio rimediato nella sfida del Bentegodi contro l’Hellas Verona. All’undicesimo minuto di gioco, sul risultato ancora fermo sullo 0-0 (i toscani hanno poi vinto 4-1), il numero nove ha appoggiato male la gamba dopo un contrasto aereo con un avversario: chiesto ad ampi gesti l’intervento dello staff medico, il classe 2001 ha poi abbandonato il terreno di gioco dolorante. Fin da subito si è capito che potesse trattarsi di un infortunio grave, presentimento confermato dagli esami. Una doccia gelata per il calciatore e per Roberto D’Aversa che perde così il suo bomber fino al termine della stagione.
Pellegri ancora ko: quanti infortuni in carriera
Per il centravanti di proprietà del Torino si tratta dell’ennesimo infortunio grave: pur ancora giovanissima, infatti, la sua carriera è già stata costellata da diversi problemi seri che ne hanno condizionato in maniera importante il rendimento e quindi la definitiva consacrazione. Nei suoi tre anni e mezzo al Monaco, ad esempio, Pellegri ha messo insieme appena 23 presenze e due reti. Motivo? I troppo infortuni. Nel 2018-19 saltò 21 partite tra club e Nazionale U19 restando ai box per 71 giorni per una pubalgia, dal 19 febbraio al primo maggio 2018; peggio ancora le due stagioni successive dove non giocò praticamente mai, prima per un problema all’inguine e poi per la rottura della fibra muscolare degli adduttori e per un infortunio alla coscia. Tornando in Italia, sia al Milan che al Torino, seppur con guai di minore entità , ha saltato diversi match.
Pellegri, gli esordi col Genoa e il grande avvio con l’Empoli
In estate i granata lo hanno girato in prestito all’Empoli e al Castellani Pietro sembrava aver ritrovato quella brillantezza che aveva caratterizzato i suoi esordi con il Genoa quando, il 22 dicembre 2016, a 15 anni e 280 giorni, entrando al posto di Tomás RincĂłn negli ultimi minuti proprio di un Torino-Genoa (1-0), aveva eguagliato l’allora record di precocitĂ Â stabilito da Amedeo Amadei. Un primato poi battuto da Wisdom Amey, che ha esordito a 15 anni e 274 giorni, e successivamente da Francesco Camarda, debuttante a 15 anni e 260 giorni. Con i toscani Pellegri si era reso protagonista di un avvio di stagione super firmando il successo interno dello scorso 4 novembre contro il Como e i due pareggi per 1-1 delle settimane seguenti contro Lecce e Udinese. Nel momento probabilmente migliore dei suoi ultimi anni, ecco la doccia gelata. Per fortuna, però, la carta d’identità è dalla sua parte: a soli 23 anni ha ancora davanti a sĂ© tanto tempo per dare una svolta alla sua carriera e finalmente imporsi come uno dei migliori bomber italiani. Le premesse ci sono tutte.Â
Vincenzo Lo Presti