Sinner salta Toronto, scelta saggia: il motivo
La decisione del n. 1 al mondo di non prendere parte all’Open del Canada ci trova completamente d’accordo.

Dopo il trionfo di Wimbledon, primo italiano a compiere questa impresa, Jannik Sinner opta per il forfait al Masters 1000 di Toronto: il n. 1 al mondo tornerà, così, in campo a Cincinnati nell’appuntamento in programma dal 7 al 18 agosto per, poi, prendere parte agli US Open che inizieranno il 24.
Sinner non vuole stressare il proprio fisico
Il passaggio dall’erba al cemento è un evento traumatico per ogni giocatore, ancor di più se si arriva da uno Slam massacrante a Londra dove il nativo di San Candido è uscito vincente, ma acciaccato a causa del problema al gomito destro lasciato in eredità da una brutta caduta negli ottavi con Grigor Dimitrov.
Non a caso, la motivazione dell’azzurro per la rinuncia al torneo canadese fa riferimento alla necessità di preservare il proprio fisico: “Mi spiace, ho ricordi belli del Canada. Vincere quel titolo a Toronto due anni fa è stato l’inizio di un momento speciale per me, ma dopo aver parlato con la mia squadra, devo recuperare”.
Non ci saranno ripercussioni nella classifica ATP
Considerato il forfait di Carlos Alcaraz, il divario tra i due campioni rimarrà sostanzialmente invariato al termine dell’evento in Canada con il vantaggio di Sinner che calerà di appena 200 punti, passando 3.430 a 3.230 in quanto Jannik era arrivato ai quarti un anno fa, mentre l’iberico non aveva ugualmente partecipato considerato l’impegno alle Olimpiadi.
Jannik al top nell’accoppiata Cincinnati-US Open
La sensazione è che vedremo, quindi, un Sinner riposato e in salute nei due tornei vinti nel 2024 dal nostro connazionale a Cincinnati e agli US Open dove il n. 1 al mondo, posizione che occupa da ben 59 settimane consecutive, dovrà onorare due cambiali pesantissime di 1.000 e 2.000 punti: soprattutto a Flushing Meadows ci sarà la possibilità che Alcaraz possa insidiare il primato dell’italiano, essendo uscito al 2° turno nell’ultima edizione per mano dell’olandese Botic van de Zandschulp.
Filippo Re