Analisi 9 maggio

Europa League, United alla caccia del bis

I Red Devils hanno raggiunto l'ennesima finale della loro storia, sarà la terza in Europa League. Dopo il trionfo con Mou nel 2017, c'è da vendicare il ko con il Villareal nel 2021
Giovanni Poggi

I Red Devils hanno raggiunto l’ennesima finale della loro storia, sarà la terza in Europa League. Dopo il trionfo con Mou nel 2017, c’è da vendicare il ko con il Villareal nel 2021

Che ci crediate o no, nonostante una stagione da brivido in Premier League, il Manchester United in Europa ha fatto grandi cose quest’anno. L’ultima, in ordine cronologico, è stato quello di battere l’Athletic Bilbao in semifinale e di raggiungere un’altra finale, proprio a Bilbao, dove il prossimo 21 maggio, al San Mames, sfideranno nel ‘derby’ il Tottenham di Ange Postecoglu.

Non semplice arrivare in fondo, mai, soprattutto se ci si trova spesso nel caos, come capitato quest’anno ai Red Devils, guidati da qualche mese dal portoghese Ruben Amorim, che ha fatto in fretta e furia le valigie per approdare nel nord dell’Inghilterra per riaddrizzare una barra tutt’altro che dritta.

Amorim, dunque, lui come Jose Mourinho prima e Ole Gunnar Solskjær poi, a trascinare lo United a giocarsi un’altra finale di Europa League, la terza in otto anni per i ‘Diavoli Rossi’

Una coppa tra gioie e dolori

2016/17: Friends Arena, Stoccolma – Ajax 0-2 Manchester United

2020/21: Polsat Plus Arena, Danzica – Villarreal 1-1 Man Utd (Villarreal 11-10 ai rigori)

Una vinta e una persa. Questo fin qui lo score dello United nelle due finali di Europa League, che rappresenta quindi ombre e luci, gioie e cocenti delusioni.

Mai in discussione l’edizione del 2017, che gli inglesi portarono a casa in Svezia, piegando gli olandesi dell’Ajax. Per info, domandare a due che dalle ‘nostre’ parti conosciamo molto bene, come Paul Pogba ed Henrikh Mkhitaryan: furono loro due i match-winner dell’ultimo round, celebrato in quell’occasione – in stampelle, causa infortunio – anche dall’eterno Zlatan Ibrahimovic.

Meno bene andò quattro anni più tardi in Polonia, dove a festeggiare furono gli spagnoli del Villareal, al termine di una lunghissima serie di calci di rigore.

Dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, a segno Gerard Moreno e Cavani, il match si prolungò oltre i tempi supplementari. Dal dischetto sbagliò soltanto uno spagnolo (incredibile…), il portierone David De Gea, e a festeggiare sotto la pioggia fu solo il ‘Sottomarino Giallo’.

Di fronte, tra poco più di due settimane, gli Spurs: chi la spunterà, assicurandosi anche l’accesso alla prossima Champions League?

Giovanni Poggi

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