Analisi 30 aprile

Fiorentina, altra chance in Conference: è ora di vincere

La Fiorentina ha la terza grande occasione in Conference League: dopo due finali perse, è l'occasione giusta per trionfare
Iacopo Erba

La Fiorentina ha la terza grande occasione in Conference League: dopo due finali perse, è l’occasione giusta per trionfare

La Fiorentina è vicina a un’altra partita chiave nel suo percorso di sviluppo e ascesa verso i vertici del calcio italiano. Alle porte infatti c’è la terza semifinale europea consecutiva, tutte in Conference League. Una competizione che alla Viola ha riservato grandi gioie, ma anche amarissime delusioni. Le due finali perse non si dimenticano, specialmente perché in entrambi i casi il trofeo è sfuggito ai toscani per una questione di dettagli. Ora però ci sono i presupposti per raccogliere finalmente quanto seminato, anche nell’edizione più competitiva di sempre.

Una coppa maledetta

Due finali su due partecipazione, entrambe con Vincenzo Italiano in panchina. E due volte, un doloroso pugno di mosche. In principio fu il West Ham, che trionfò per un clamoroso errore di gestione nei minuti finali del match; poi l’Olympiakos, che la spuntò lo scorso anno ai supplementari dopo una gara di puro attrito. Due squadre alla portata che, per qualche ragione, ebbero entrambe qualcosa in più di una Viola che in entrambi i casi approcciava all’ultimo atto della competizione da grande favorita. Stavolta non sarà così, almeno sulla carta.

Avversarie di livello

Sul cammino dei ragazzi di Palladino, adesso, ci sono potenzialmente due formazioni di altissimo livello. Il Betis è una squadra importante, ricca di talento ed esperienza tra campo e panchina. E a fare ancora più paura, in caso di passaggio del turno, sarebbe in finale il Chelsea di Maresca, stravolto di potenziali campioni ma ancora senza una vera amalgama. Ammesso e non concesso che i Blues facciano il loro dovere contro lo scorbutico Djurgarden. Ma rispetto alle scorse stagioni, anche la Fiorentina sembra avere qualcosa in più: un bomber letale come Moise Kean, ma soprattutto un pragmatismo importante, dato molto probabilmente dall’azzeccato cambio di guida tecnica. Oltre a un entusiasmo derivante anche dall’ottimo percorso in campionato, in cui i toscani sono ancora in piena corsa per il quarto posto. Tutti elementi a favore, che però adesso vanno concretizzati: sbagliare, stavolta, non è più ammesso.

Iacopo Erba

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