
Fiorentina ferma al palo: Pioli nel mirino delle critiche
Viola con soli due punti in quattro gare: nessuna vittoria per il secondo anno di fila, squadra senza identità né certezze

La Fiorentina ha ricominciato la stagione nello stesso modo in cui aveva lasciato la precedente: con passi falsi e una classifica che già fa paura e recita 17° posto, davanti solo a Parma, Lecce e un Pisa che deve ancora scendere in campo. Due punti in quattro partite sono un bottino desolante, numeri che riportano indietro al 2019/20 e al 2010/11, le uniche altre occasioni nell’era dei tre punti a vittoria in cui i viola erano partiti così male. E le difficoltà non si esauriscono nei risultati: la squadra appare fragile, incapace di gestire i momenti critici della gara e priva di un piano offensivo chiaro. La sensazione è che, appena cala l’intensità, si perda completamente il controllo della partita: è successo anche contro il Como, dopo il vantaggio casuale nei primi minuti firmato Mandragora.
Avvio horror
Il dato più preoccupante è però storico: mai prima d’ora la Fiorentina aveva chiuso per due stagioni consecutive le prime quattro giornate senza vittorie. Questo record negativo mette a nudo una società che evidentemente ha lavorato male nonostante gli investimenti sul mercato e un gruppo che non ha ancora interiorizzato principi di gioco solidi e che sembra arrancare dietro a idee confuse. Mister Pioli, che dovrebbe dare equilibrio e certezze, non è riuscito a costruire finora un’identità riconoscibile né a valorizzare appieno le individualità. Ne è una prova, ad esempio, un Moise Kean ancora a secco di reti, spaesato e lontano parente del cannibale visto l’anno scorso e anche in questa stagione con la Nazionale. È un segnale chiaro che i problemi non sono solo di natura episodica, ma strutturali e già molto complicati da risolvere.
Futuro con tante insidie
Il rischio, a questo punto, è imboccare una spirale da cui sarà difficile uscire senza un cambio deciso di rotta. La Fiorentina non può permettersi un’altra stagione di rincorsa, eppure la direzione attuale porta proprio lì. Con un tecnico già sotto accusa, una piazza depressa e una società che ad oggi prova a fare scudo attorno alle proprie scelte, ma che è in realtà da tempo nell’occhio del ciclone. Lo scorso anno, dopo un avvio lento, arrivò tuttavia la riscossa con una striscia di successi che instradò la stagione su lidi ben più interessanti. Ma per sperare che la storia si ripeta la sterzata è tassativa e obbligatoria: senza correttivi immediati, tecnici e sul piano mentale, la stagione viola rischia di trasformarsi in un incubo, con un ambiente sempre più scettico e un Pioli che già non ha più alibi.