Analisi 17 giugno

Gasperini-Ranieri: Roma, ora hai i tuoi uomini di calcio

Gasperini e Ranieri, in conferenza stampa, hanno convinto e tracciato una via ben precisa che a Roma non si vedeva da anni
Iacopo Erba

Gasperini e Ranieri, in conferenza stampa, hanno convinto e tracciato una via ben precisa che a Roma non si vedeva da anni

Vicini, quasi uniti come un blocco di cemento. Tra sorrisi, siparietti e risposte chiare e dirette, Gian Piero Gasperini e Claudio Ranieri hanno dato il là alla nuova era della Roma, di cui si sono fatti primi promotori e primi difensori. L’uno come guida tecnica, l’altro come dirigente e garante del futuro di una società che ha capito che per raggiungere i propri obiettivi aveva bisogno di lavorare alla radice e fare riflessioni profonde. E per quanto sia solo l’inizio, in attesa delle parole del campo quelle di fronte a una sala stampa gremita hanno convinto e soddisfatto tante perplessità.

Cambio in corsa

Ha sorpreso ad esempio la serenità con cui è stata affrontato l’ultimo polverone che ha riguardato i quadri dirigenziali. La vicenda Ghisolfi avrebbe potuto per presagire una Roma impreparata, ma stavolta a far chiarezza c’era l’affidabile Ranieri. Che con una giusta dose di scaltrezza ha fatto capire che la Roma non si farà cogliere impreparata. Intanto, Gasperini parlava con grande lucidità dei programmi presenti e futuri ben conscio di ciò che si troverà ad affrontare. La Champions è il traguardo realistico, la cultura del lavoro e la crescita dei giocatori i passaggi essenziali per arrivarci. Nessun volo pindarico, nell’interesse di tutti.

Quanto pesano quei no

Ma a far rumore sono stati anche e soprattutto i no. Quello di Gasperini alla Juventus e quello di Ranieri alla Nazionale italiana. La Roma del futuro poggerà infatti moltissimo sulla lealtà dei suoi due principali artefici. Il tecnico ha ammesso le lusinghe che della Vecchia Signora, ma ha detto chiaramente che quella giallorossa è l’avventura di cui ha bisogno, per stimoli e prospettive. Sir Claudio invece ne ha approfittato ancora una volta per dichiarare amore alla sua piazza del cuore. “Ringrazio l’Italia, ma sono della Roma” lo slogan scelto, ribadendo la sua correttezza e la sua lealtà nei confronti della proprietà e del suo nuovo incarico. Una nuova era è cominciata a Trigoria e stavolta i suoi pilastri, se non altro, appaiono estremamente solidi.

Iacopo Erba

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