
Haaland re dell’area, in Italia domina Pellegrino
Il CIES e Impect incoronano Haaland come giocatore più pericoloso al mondo nel gioco aereo. In Serie A spicca Pellegrino e

Un calcio sempre più scientifico, analizzato in ogni dettaglio e trasformato in numeri, grafici e algoritmi. È il progetto sviluppato dal CIES Football Observatory in collaborazione con Impect, che ha introdotto un sistema di indici di performance basato su otto aree di gioco fondamentali: dal pressing all’efficacia nei duelli, dalla costruzione offensiva fino alla pericolosità aerea. Ogni giocatore riceve un punteggio su base 100, calcolato sulle prestazioni nelle ultime sei mesi di campionato. Il risultato è una mappa globale del calcio moderno, dove il talento si misura con precisione millimetrica e ogni gesto tecnico trova un riflesso statistico. In cui, alla fine, a specchiarsi per primi sono sempre i grandi campioni, accompagnati da grandi specialisti.
Il solito Erling
E in cima al mondo, ancora una volta, c’è lui: Erling Haaland. L’attaccante del Manchester City domina la classifica per pericolosità aerea, un dato che conferma la sua natura di attaccante totale e inarrestabile. Non solo dunque potenza e finalizzazione, ma anche lettura del tempo e capacità di imporsi fisicamente nei duelli aerei. Dietro di lui, nella graduatoria globale, figurano Lopez del Palmeiras e Martinez del Platense, due nomi meno altisonanti ma capaci di rendere l’idea di quanto la dimensione aerea stia diventando sempre più cruciale nel calcio contemporaneo, tanto da dare ampio respiro internazionali anche a giocatori sulla carta non di primissima fascia.
Ariete emiliano
L’Italia si difende piuttosto bene in questa speciale classifica, seppur non in primissima fascia. Il numero uno della Serie A è Mateo Pellegrino del Parma, talento giovane ma già dominante nel gioco aereo, seguito a ruota da Adam Buksa dell’Udinese, centravanti vecchio stampo capace di far valere struttura fisica e senso della posizione. I loro nomi, accanto a giganti come Haaland, rappresentano la prova che anche nei campionati più tattici come quello italiano, la capacità di incidere lì dove si respira poco resta un’arte preziosa. E i numeri, ancora una volta, lo dimostrano meglio di qualsiasi parola.
L’elenco del CIES
- 100.0 – Erling Haaland – Manchester City (ENG) – 25.2 anni
- 98.6 – José Manuel López – SE Palmeiras (BRA) – 24.8 anni
- 98.2 – Ronaldo Martínez – CA Platense (ARG) – 29.4 anni
- 97.9 – Barnabás Varga – Ferencvárosi TC (HUN) – 30.9 anni
- 97.4 – Alexander Sörloth – Atlético Madrid (ESP) – 29.8 anni
- 96.3 – Ante Budimir – CA Osasuna (ESP) – 34.2 anni
- 95.3 – Ludovic Ajorque – Stade Brestois (FRA) – 31.6 anni
- 95.1 – Aurélien Scheidler – RSC Charleroi (BEL) – 27.3 anni
- 95.1 – Aleksandr Sobolev – FK Zenit (RUS) – 28.6 anni
- 94.4 – Everaldo Stum – Fluminense FC (BRA) – 34.3 anni
- 93.9 – Artem Dzyuba – Akron Togliatti (RUS) – 37.1 anni
- 93.6 – Tobias Lauritsen – Sparta Rotterdam (NED) – 28.1 anni
- 93.4 – Beto Gomes – Everton FC (ENG) – 27.7 anni
- 92.7 – Thierno Barry – Everton FC (ENG) – 23.0 anni
- 92.7 – Facundo Bruera – Barracas Central (ARG) – 27.0 anni
- 92.7 – Jean-Philippe Mateta – Crystal Palace (ENG) – 28.3 anni
- 92.6 – Jhon Córdoba – FK Krasnodar (RUS) – 32.4 anni
- 92.4 – Kieffer Moore – Wrexham AFC (ENG/2) – 33.2 anni
- 92.4 – Mateo Pellegrino – Parma Calcio (ITA) – 22.4 anni