Analisi

Inter, la difesa non è più granitica: i numeri allarmano Inzaghi

Il confronto con la scorsa stagione non sorride: l’Inter deve cambiare rotta per il finale di stagione

Il confronto con la scorsa stagione non sorride: l’Inter deve cambiare rotta per il finale di stagione

Un inciampo che può far parte del percorso, ma che obbliga Simone Inzaghi a tenere alta l’attenzione della sua squadra. Avanti 2-0, l’Inter è stata rimontata e fermata sul pari da un buon Parma, che ha messo ancora una volta in mostra una piccola lacuna dei nerazzurri in questa stagione. La difesa, infatti, non è più quella imperforabile dello scorso campionato, sebbene si mantenga ancora oggi su livelli più che invidiabili. Nonostante questo, però, è un dato inconfutabile il fatto che rispetto a un anno fa i nerazzurri abbiano subito otto reti in più. È infatti di 30 reti in 31 gare il passivo dell’Inter in questa Serie A, con la consapevolezza che il risultato sarebbe potuto essere ancora peggiore.

Salvezza Sommer

C’è un altro dato ben chiaro in casa Inter infatti. Senza Sommer, il passivo sarebbe stato ancor più ampio. Non solo quello nella gara col Parma, durante la quale il portiere svizzero è stato protagonista di almeno due parate importanti. Ma, per rimanere ai tempi più recenti, anche contro l’Udinese, gara in cui la squadra di Inzaghi ha rischiato un copione simile a quello del Tardini. Quando non arrivano i miracoli di Sommer l’Inter paga errori individuali, valutazioni sbagliate e un pizzico di eccessiva leggerezza. 

Numeri in calo 

C’è un altro dettaglio che spaventa Inzaghi: sei dei trenta gol subiti sono arrivati nelle ultime cinque gare di campionato. Due con Parma e Monza e uno con Udinese e Napoli. A questi numeri va aggiunto il pesante tris subito con la Fiorentina e la sconfitta di misura contro la Juventus: la stanchezza non può essere l’unica spiegazione, come affermato da Farris nel post gara. Lo sa bene lo staff tecnico dell’Inter, atteso ora dalla prova del nove in Champions League contro un Bayern Monaco incerottato ma sempre molto temibile. 

Claudio Ferrari

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