Cristian Chivu
Analisi 2 settembre

Inter, un’estate di rincorse finite nel nulla

Lookman e Koné erano i nomi forti per il salto di qualità: entrambi sono sfumati tra esitazioni e occasioni mancate
Iacopo Erba

Lookman e Koné erano i nomi forti per il salto di qualità: entrambi sono sfumati tra esitazioni e occasioni mancate

Cristian Chivu

Doveva essere l’estate della rinascita e della ripartenza, quella in cui l’Inter avrebbe dovuto lavorare per dare a mister Chivu certezze e serenità al suo primo anno. Invece il mercato nerazzurro ha lasciato più ombre che certezze, con tante giovani incognite e soprattutto una dirigenza incapace di concretizzare alcuni colpi chiave. Le promesse sbandierate ai tifosi si sono sciolte come neve al sole, tra trattative infinite, frenate improvvise e un senso costante di incompiuto soprattutto nell’arco di due telenovele terminate con un autentico buco nell’acqua.

Rimpianto Lookman

L’occasione persa più clamorosa è stata senza dubbio Ademola Lookman: individuato come l’uomo giusto per dare imprevedibilità e cambio di passo all’attacco, l’esterno dell’Atalanta è stato vicinissimo a trasferirsi a Milano e ha spinto fortissimo anche andando in rotta con l’Atalanta. Che però non ha mollato di un centimetro, tenendo il punto e accettando di tenerlo scontento. Tra indecisioni sul prezzo e rilanci mancati, l’affare è evaporato lasciando l’amaro in bocca e la sensazione che l’Inter abbia perso un treno fondamentale. Lookman è rimasto a Bergamo e i nerazzurri, ancora una volta, hanno mostrato il fiato corto quando si è trattato di affondare il colpo anche per colpa di una società che si è messa di traverso quando serviva aprire di più i rubinetti.

Scivolone Koné

Stesso copione con Manu Koné, centrocampista della Roma che avrebbe garantito energia e qualità a una mediana già comunque competitiva. Il francese era l’indiziato principale quando lo staff tecnico ha optato per un arraffazzonato cambio di strategia sul mercato, ma la trattativa si è arenata praticamente subito davanti a esitazioni economiche e tempistiche sbagliate. Risultato: il giocatore è rimasto nella Capitale e l’Inter ha chiuso l’estate senza il super rinforzo tanto atteso. e, soprattutto, senza portare a casa quel giocatore che avrebbe finalmente garantito caratteristiche diverse a una rosa competitiva, ma da anni troppo monocorde. Un mercato fatto di rimpianti, in cui le indecisioni hanno pesato tanto quanto un acquisto sbagliato.

Iacopo Erba

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