Analisi 10 giugno

Italia, si chiude il ciclo Spalletti: i suoi numeri

Il ciclo di Luciano Spalletti sulla panchina dell'Italia si è concluso definitivamente: ecco i numeri principali della sua avventura azzurra
Niccolò Di Leo

Il ciclo di Luciano Spalletti sulla panchina dell’Italia si è concluso definitivamente: ecco i numeri principali della sua avventura azzurra

La vittoria per 2-0 contro la Moldavia ha chiuso il ciclo Luciano Spalletti. Un’ultima amara vittoria per il clima che si respirava al Mapei Stadium di Reggio-Emilia, per le prestazioni di un’Italia che non affascina e appassiona più come una volta.

L’esonero del tecnico di Certaldo è il fallimento di un altro ciclo: l’ennesimo dal 2010, da quando questa crisi ha avuto inizio, da quando il non superare il girone dei Mondiali sembrava la fine del mondo, perché la qualificazione veniva ancora data per scontata.

 Il ciclo Spalletti si chiude con la consapevolezza che l’accesso alla prossima Coppa del Mondo sarà arduo e il rischio di restare fuori una terza volta c’è ed è concreto. “Ho fatto male il mio lavoro, non ho migliorato questa squadra. Lascio questa Italia così come l’ho trovata, uguale”.

Parlava così Luciano Spalletti al termine della partita contro la Moldavia con parole che sfuggono da alibi e sanno di presa di responsabilità. Ma quell’uguale di cui parla è quello che spaventa di più gli italiani, ormai consci di una dimensione della Nazionale che oggi la rende irriconoscibile.

I numeri del ciclo Spalletti

Il ciclo Spalletti si chiude e proprio perché ha lasciato l’azzurro sbiadito come lo aveva trovato, l’unico modo per valutare il suo cammino sono i numeri del percorso, i risultati che ha o che non ha portato in questi due anni.

Partiamo dal più basilare di tutti: Spalletti ha guidato la Nazionale italiana 24 volte, vincendo solo il 50% delle partite giocate (12), perdendo e pareggiandone 6. La sua media punti di 1,75 è decisamente inferiore a quella di Roberto Mancini, suo predecessore che aveva registrato un 2,17 in 58 uscite (38 vittorie, 12 pareggi e 8 sconfitte). U

n altro dato da evidenziare è quello dei gol fatti e subiti. L’Italia di Spalletti ha segnato 40 volte, garantendo una media di quasi 2 reti a partita, ma al contempo ne ha subiti 29: decisamente troppi soprattutto se si considera che molti (8 solo nelle ultime 12 partite) sono arrivati da calcio piazzato, evidenziando enormi disattenzioni difensive.

Il percorso di Spalletti: tra Europeo e Nations League

Nelle competizioni a cui ha preso parte l’Italia di Spalletti i risultati sono stati rivedibili. L’Europeo disputato nel 2024 ha avuto come risultato l’eliminazione degli azzurri agli ottavi di finale contro la Svizzera, dopo aver strappato la qualificazione agli ottavi per il rotto della cuffia, grazie al gol di Zaccagni all’ultimo secondo contro la Croazia.

Superata la fase dell’Europeo, Spalletti ha provato a cambiare passando da una difesa a 4 al 3-4-2-1 che abbiamo imparato a conoscere nell’arco di quest’anno. Una scelta che sembrava premiare nella fase a gironi di Nations League, chiusa con cinque vittorie (una all’andata contro la Francia), un pareggio contro il Belgio e una sconfitta al ritorno contro i francesi.

Sembrava premiare, appunto, perché ottenuto il pass per i quarti, ci ha pensato la Germania a banchettare sull’Italia eliminandola grazie alla vittoria per 1-2 dell’andata e al 3-3 del ritorno. A concludere quest’esperienza è stata la partita persa contro la Norvegia nelle Qualificazioni ai Mondiali: ultimo atto di un ciclo che non ha portato quanto si sperava.

Spalletti e il lavoro sui singoli: super Jack, Frattesi bomber imprescindibile

E a livello di singoli? C’è chi Spalletti è riuscito a valorizzare. Il primo nome è sicuramente quello di Giacomo Raspadori, con il quale aveva vinto lo Scudetto a Napoli. ‘Jack’ è sempre stato il primo convocato del commissario tecnico, spesso anche il primo titolare.

Sotto la sua gestione Raspadori ha segnato 4 gol, rivelandosi – insieme a Retegui – il secondo miglior marcatore dell’Italia, alle spalle di Davide Frattesi, trasformato in un bomber capace di gonfiare per 7 volte la rete. Una posizione più avanzata per premiare i suoi inserimenti: così Spalletti ha reinventato un giocatore che nell’Inter faceva fatica a esprimersi.

Proprio Frattesi era l’imprescindibile del tecnico, il giocatore con più presenze di tutti, ma non con più minuti: quel primo posto del podio l’ha dovuto lasciare a capitan Donnarumma.

Niccolò Di Leo

Potrebbe interessarti

Analisi
Mondiali Filippine 2025: preview Italia-Belgio
Appaiate in vetta alla pool F, le squadre di De Giorgi e Zanini hanno cominciato bene la rassegna iridata
Analisi
ATP Hangzhou 2025, 1° turno qualificazioni: preview Zeppieri-Draxl
Dopo sei vittorie di fila la striscia positiva dell’azzurro si è fermata a Guangzhou
Analisi
ATP Hangzhou 2025, 1° turno: preview Cazaux-Arnaldi
Fresco di fidanzamento con Mia Savio il ligure se la vedrà con il francese all'esordio in Cina
Analisi
Fiorentina, Pioli non accende Kean e Dzeko: l’attacco resta un rebus
La Fiorentina di Pioli, nonostante attaccanti di grande livello come Kean, Dzeko e Piccoli, appare sterile e con poche soluzioni in avanti
Analisi
Juventus, Tudor e la linea verde: lo scudetto è possibile
Dai tanti Under 25 in rosa alle parole di Tudor confermate dal campo: la Juventus può sognare il titolo
Allegri
Analisi
Milan, la nuova solidità di Allegri: due vittorie consecutive e porta inviolata
Il Milan riparte dalla retroguardia: i rossoneri stanno ritrovando compattezza difensiva e non hanno subito gol per due partite di fila
Josep Martinez, Inter
Analisi
Inter, Sommer bocciato: contro l’Ajax pronto Josep Martinez
Dopo gli errori commessi dallo svizzero contro la Juve, Chivu pensa al cambio in porta nella sfida di Champions League contro i Lancieri
Analisi
BJK Cup 2025, quarti: preview Italia-Cina
L’assenza di Qinwen Zheng aumenta a dismisura le possibilità di vittoria delle azzurre
Analisi
Vuelta a España 2025: il pagellone finale
Vinta dal danese Vingegaard, l'edizione numero 80 del Grande Giro iberico ha regalato grandi soddisfazioni anche all'Italia
Analisi
ATP Challenger Bad Waltersdorf 2025: preview Passaro-Lajovic
Il finalista di Montecarlo 2019 sulla strada del perugino in Austria