
Juve, è crisi vera. Confronto tra Comolli e Tudor: il tecnico è a rischio

La Juventus sta attraversando uno dei momenti più delicati della stagione. La sconfitta di Como ha esasperato le tensioni interne e messo in bilico la posizione di Igor Tudor, ormai sempre più al centro delle discussioni in casa bianconera. Con sei partite senza vittorie, appena un gol realizzato nelle ultime tre gare e una squadra senza identità, la dirigenza sta riflettendo seriamente sul futuro tecnico. Il direttore generale Damien Comolli ha avuto un confronto diretto con l’allenatore croato dopo il KO del Sinigaglia, segnale di un rapporto ormai raffreddato. Le prossime due partite – contro Real Madrid in Champions e Lazio in campionato – saranno decisive per il destino di Tudor. Sullo sfondo, intanto, tornano a circolare i nomi di possibili sostituti come Spalletti, Mancini, Palladino e persino Thiago Motta.
I numeri rispecchiano il periodo difficile
La Juve, caduta 2-0 a Como e scivolata al settimo posto, non vince in campionato dal 13 settembre. A preoccupare non è solo la classifica, ma l’assenza di gioco e di equilibrio. Tudor ha provato a cambiare inserendo Vlahovic e passando al 4-4-2, ma il Como ha colpito in contropiede. Ancora una volta i bianconeri hanno subito gol su palla inattiva, difetto ricorrente anche in Champions. Il tecnico ha parlato di “ingenuità e mancanza di carattere”, promettendo di affrontare la questione con la squadra, ma i numeri restano impietosi: una sola vittoria nelle ultime sei gare e sette gol subiti.
Una crisi sempre più profonda
A pesare anche il mercato deludente e una gestione tecnica contestata. Openda e Zhegrova fuori dal progetto, David discontinuo e una difesa priva di solidità senza Bremer. Secondo Tuttosport, Comolli avrebbe chiesto un ritorno stabile alla difesa a quattro, ma Tudor ha difeso la propria autonomia. Il clima alla Continassa resta teso: lo spogliatoio è smarrito e il tecnico sempre più isolato.