Gonzalo Garcia, Real Madrid
Analisi

Juve, si torna al Bernabeu… casa di sfide leggendarie: quanti storici precedenti

La Juventus farà ritorno al Bernabeu, stadio in cui le due squadre hanno fatto la storia: i precedenti più importanti
Niccolò Di Leo
Gonzalo Garcia, Real Madrid (Getty Images)

La Juventus farà ritorno al Bernabeu, stadio in cui le due squadre hanno fatto la storia: i precedenti e i momenti più importanti

La Juve ha l’obbligo immediato di tornare a fare la Juve. La vittoria contro l’Inter per 4-3, arrivata nei minuti finali grazie alla perla del giovane Adzic, sembrava aver indirizzato l’inizio di stagione della squadra di Igor Tudor. Settimane dopo, però, scopriamo che quel successo è stato forse l’apice di un momento positivo, destinato a terminare rapidamente. Dopo più di un mese da quella vittoria la Juve non è più riuscita a ottenere i tre punti. Sono arrivati 5 pareggi consecutivi – due dei quali in Champions League contro Borussia Dortmund e Villarreal – e 1 sconfitta – nell’ultima giornata di campionato contro il Como. Le perle di Nico Paz hanno scatenato un terremoto in casa bianconera, al punto da far traballare vistosamente anche la panchina di Tudor. Il tecnico croato, infatti, sembrerebbe essere arrivato a un bivio: da una parte la possibilità di salvare la propria posizione ritrovando la vittoria il prima possibile; dall’altra il rischio di cadere ancora e salutare con largo anticipo Vinovo.

Panchina in bilico per Tudor? Il calendario non aiuta: ecco il Real Madrid

E il destino ha deciso di esser severo nei confronti di Igor Tudor. Il momento più delicato della sua esperienza in bianconero, coincide con quella che potremmo definire la partita più complicata possibile. Questa sera, alle ore 21.00, non sappiamo se il tecnico croato si gioca definitivamente il futuro nella Juventus, ma sicuramente è obbligato a lasciare il Santiago Bernabeu con una prova decisamente diversa rispetto alle ultime. Davanti, però, avrà il Real Madrid di Xabi Alonso. Una nuova creatura forgiata su un mix di gioventù ed esperienza, con una età media così bassa che ha stabilito il record degli ultimi 20 anni di storia blanca. Il Real è primo in Liga, ha perso solo contro l’Atletico Madrid, e in Champions League si trova a 6 punti con la possibilità di andare a punteggio pieno vincendo questa sera. È una squadra che gioca bene, ha ritmo e che ospiterà la Juve in uno dei templi del calcio, nella casa della massima competizione europea.

I precedenti tra Juve e Real Madrid

I precedenti tra la Juve e il Real Madrid appartengono tutti alla Champions League o alla vecchia Coppa dei Campioni, con l’unica eccezione arrivata nella passata stagione con lo scontro agli ottavi di finale del Mondiale per Club. Le due squadre si sono affrontate per 22 volte nella loro storia, con un bilancio che sorride leggermente alla squadra spagnola. I Blancos, infatti, dal 1962 fino a oggi hanno vinto 12 partite, quattro in più rispetto ai bianconeri. Sono solo 2, invece, i pareggi datati: 2013 e 2015. L’ultimo incrocio tra le due squadre, come anticipato, risale alla scorsa stagione, quando gli uomini di Xabi Alonso hanno battuto per 1-0 quelli di Tudor 1-0 con gol di Garcìa. Anche a livello realizzativo, nei confronti tra le due squadre, ad avere il dominio è il Real Madrid con 30 gol segnati contro i 26 della Juve. Il miglior marcatore nella storia di questa partita porta il nome di Cristiano Ronaldo, con 10 reti, seguito da Alessandro Del Piero che contro gli spagnoli ne ha segnati 5.

Juve e Real Madrid, i precedenti più recenti: tra Asensio, rovesciate e bidoni al posto del cuore

Quella tra Real Madrid e Juventus è una sfida che ha fatto la storia della Champions League per partite o momenti epici. Una delle sfide più conosciute e importanti delle 22 giocate tra le due formazioni, però, è quella che risale al 3 giugno del 2017, quando i Blancos vinsero la Champions League battendo in finale la Vecchia Signora con un roboante 4-1. A sbloccare la partita fu Ronaldo, ma il suo gol venne pareggiato subito da una grande rovesciata di Mandzukic. Nel secondo tempo, però, il Real dilagò: Casemiro, ancora Ronaldo e Asensio umiliarono a suon di gol la squadra di Allegri. A proposito di Ronaldo e di rovesciate: storica è quella del 3 aprile del 2018. Su cross di Carvajal, il campione portoghese volò in cielo battendo Buffon con una sforbiciata da antologia.

Una rete che spinse l’intero Allianz Stadium ad alzarsi in piedi per applaudirlo. Quella partita finì 3-0, era l’andata dei quarti di finale di Champions League e sembrava porre una pietra tombale sul percorso bianconero. Al ritorno, però, al Bernabeu avvenne qualcosa che fece storia. La Juve riuscì miracolosamente a pareggiare il risultato, portandosi avanti di 3 gol dopo 61′. Quando, però, la partita sembrava destinata ai supplementari: un contatto tra Benatia e Lucas Vasquez porta l’arbitro Oliver a fischiare calcio di rigore per il Real in pieno recupero. Buffon protesta animosamente e viene espulso, Ronaldo segna al 97′ ed elimina i bianconeri. In preda alla furia, al termine della partita il portiere e capitano della Juve parlò così dell’arbitro inglese: “Ha un bidone al posto del cuore.

Juventus e Real Madrid, un tuffo nel passato: Mijatović, una rimonta leggendaria e la standing ovation a Del Piero

Quella del 2017 non è l’unica finale tra Real Madrid e Juventus. Un precedente, infatti, c’è e risale al 1998 quando gli spagnoli alzarono al cielo la Coppa dei Campioni grazie all’unico gol del match firmato da Mijatović. L’attaccante in camiseta blanca controllò, superò Peruzzi e mise in rete l’1-0 decidendo la sfida. Il gol del montenegrino permise ai Blancos di conquistare la settima Coppa dei Campioni, 32 anni dopo l’ultima vittoria. Di finali e rimonte la storia di questa partita è piena. Se nel 2018 non riuscì per un pelo, nel 2003 le cose andarono diversamente. La Juve ospitò il Real Madrid allo Stadio delle Alpi di Torino dopo la sconfitta per 2-1 dell’andata (gol di Ronaldo il Fenomeno, Roberto Carlos e Trezeguet). I Galacticos conservavano un vantaggio importante che, però, divenne nulla davanti alla furia bianconera.

A sbloccare la sfida fu ancora Trezeguet, il suo gol venne poi raddoppiato da quello di Del Piero in conclusione di primo tempo. Nella second frazione, a chiudere ogni discorso, ci pensò la furia ceca Pavel Nedved. Utile solo per il tabellino la rete di Zidane, ex della partita, che segnò il 3-1. La Juve andò in finale di Champions League, persa poi ai rigori contro il Milan. A questo confronto storico bisogna aggiungere anche un altro elemento ripetuto nel tempo: la sportività e, quindi, le standing ovation. Quella a Ronaldo nel 2018, infatti, non è stata un unicum. Nel novembre del 2008 il Santiago Bernabeu si alzò in piedi per applaudire Alex Del Piero. I tifosi del Real Madrid, e Maradona presente sugli spalti, celebrarono l’autore della doppietta che lasciò a bocca aperte il tifo madridista e che condusse la Juve alla vittoria.

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